Il terrorismo ha colpito fortemente l’Europa e il suo immaginario, ha contribuito a rafforzare il senso di insicurezza (la cosiddetta, a ragione vituperata insicurezza ‘percepita’), e soprattutto ha rotto definitivamente la flebilissima diga che a sinistra impediva ancora di fare apertamente certe cose, come vantarsi di aver fermato gli sbarchi dimenticandosi di dire che ciò ha fatto sì che la gente muoia non in mare ma a terra, o che sia detenuta in condizioni disumane nei lager libici. “Non ci avete fatto niente”? Insomma.
Se Minniti ha potuto fare quello che ha fatto, è anche perché ha potuto giustificarlo in nome della sicurezza e della difesa dal terrorismo e, versione inedita delle ragioni per erigere i nuovi muri della fortezza Europa, perché aveva previsto che l’immigrazione avrebbe esasperato gli animi e prodotto qualche Traini. “Era già tutto previsto/fino al punto che sapevo/che oggi tu mi avresti detto/quelle cose che mi dici/che non siamo più felici/che io sono troppo buono/che per te ci vuole un uomo”, cantava Cocciante. Un uomo vero, un ministro tutto d’un pezzo, uno che va a dire a politico.eu che lui, calabrese, ha trattato coi capi libici dicendogli che dalle sue parti i patti e gli affari si siglano con il sangue.
E poi gli operai durante l’esibizione dei ragazzi di Sanremo Young. Da qualche tempo la forza lavoro si può solo mettere in scena, parodiare, perché – si dice – gli sfruttati non ci sono più, stanno tutti bene, e i partiti che hanno atterrato il lavoro intitolano le kermesse ‘officine’, ‘fabbriche’. Piena post-Storia, mentre là fuori la Storia infuria tragicamente e mio fratello è figlio unico “perché è convinto che esistono ancora/gli sfruttati malpagati e frustrati”.
E così Lo Stato sociale diventa il nome di un gruppo. Divertenti, scanzonati, piacciono tanto ai post-operaisti. Sinisteritas come jouissance e desiderio, liberazione dal lavoro: “Per un mondo diverso/Libertà e tempo perso”. “Perché lo fai?” Già, perché? Sarà che mi diverto? Però poi va a finire che questo post-modernismo snobistico (molotov e salotti aristocratici, come racconta Toni Negri) finisce che rievoca di nuovo, ancora, la Storia, quella con la faccia truce, la peggiore Realpolitik, Gentiloni e la Merkel. Acheronta movebo. Il prossimo singolo dello Stato sociale si intitolerà “Ci salveranno i poteri forti”?