Auguri per la tua morte – Gli sdraiati

  

Cinema  Recensioni brevi

DUE FILM RECENTI

“Auguri per la tua morte”

 Regia di Christopher Landon

Interpreti: Jessica Rothe, Israel Broussard, Ruby Modine, Rachel Matthews, Charles Aitken, Jason Bayle, Phi Vu, Donna DuPlantier.
Prod. Usa 2017

Christopher Landon è una regista che ha una certa frequenza con il cinema horror (“Manuale scout per l’apocalisse zombie”, 2015 – “Il segnato”, 2014) e una vena particolarmente sensibile all’erotismo. Auguri per la tua morte aggiunge a queste predilezioni quella per la citazione di altri film ritenuti, a torno o a ragione, classici.

Nel caso specifico il regista si rivolge sia al cinema studentesco, sia a quello orrorifico, sia, infine, ad un’altra opera. Per quanto riguarda il primo tema basta tenere presenta l’ambientazione in un’università con tanto di confraternite – maschili e femminili – che monopolizzano il campo. Il cinema horror, poi, permea l’intera produzione basata come è sulla vicenda di una ragazza che, nel giorno del suo compleanno, si sveglia consapevole che vive sempre lo stesso giorno e che sarà aggredita nella notte da un assassino che vuole ucciderla e indossa una maschera beffarda, simbolo della squadra di calcio dell’ateneo.

Il riferimento ad un altro testo, infine, (solo, per citare un esempio, “Ricomincio da capo”, 1994, di Harold Ramis), fa parte del gioco ed è espressamente ammesso nei dialoghi del film. Nel complesso la confezione è molto accurata, così come non mancano gli accenni umoristici tesi a ridurre il livello della tensione. In altre parole un prodotto industriale di cospicuo livello che utilizza, in modo sapiente e non banale, ricordi e preferenze di una parte non irrisoria di pubblico.

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“Gli sdraiati”

Regia di Francesca Archibugi

Interpreti: Claudio Bisio, Gaddo Bacchini, Cochi Ponzoni, Antonia Truppo, Gigio Alberti, Barbara Ronchi, Carla Chiarelli, Federica Fracassi, Sandra Ceccarelli, Giancarlo Dettori, Ilaria Brusadelli, Matteo Oscar Giuggioli, Donatella Finocchiaro.
Prod. Italia 2017

Michele Serra (1954) ha pubblicato “Gli Sdraiati” nel 2013, da questo testo Francesca Archibugi ha tratto, molto liberamente, un film. Libro e pellicola raccontano, apparentemente, la stessa storia basata sui burrascosi rapporti fra un padre ricco e famoso, il giornalista televisivo di successo Giorgio Selva separato da anni dalla moglie, e il figlio diciasettenne Tito.

L’uomo è ossessivo e perbenista, mentre il ragazzo sfoga le inquietudini tipiche dell’età invadendo con un nugolo di amici l’appartamento paterno, arredato in maniera ipermoderna, e mettendo a soqquadro l’odine faticosamente costruito dal genitore. Ne nascono scontri ripetuti in cui l’anziano mostra fastidio e incomprensione nei confronti del giovane. Sono temi tutt’altro che banali, ma che trovano sulla pagina scritta, in cui non mancano i momenti ironici, occasioni importanti di riflessione.

Sullo schermo ciò avviene solo marginalmente e le due figure si fronteggiano anche sulla falsariga di un’ipotesi di incesto che non aggiunge nulla al tema centrale, anzi sottrae alla storia buona parte del suo tema di fondo. La parte più interessante del libro alberga proprio nel conflitto fra vecchi e giovani, genitori e figli. Qui lo scarto fra pagina e libro è particolarmente evidente: sulla guerra fra le due categorie lo scrittore costruisce una vera e propria metafora, mentre la regista la riduce ad alcune sequenze animate che stridono con lo stile stesso del film.

In altre parole un’occasione mancata anche per l’apporto attoriale di Claudio Bisio che non riesce a rendere credibile, neppure per un secondo, la figura del giornalista, grande star televisiva.

*Ringraziamo Umberto Rossi, collega di Cinemasessanta e direttore di Cinemaeteatro.com

Author: Umberto Rossi

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