Francesco NICOLOSI FAZIO- Turismo è cultura (una serata con Luigi Di Pino, cantastorie in concerto)

 

Sere d’estate

 

 

TURISMO E’ CULTURA

Immagine del profilo di Luigi Di Pino, L'immagine può contenere: una o più persone e notte

 

Luigi Di Pino in Concerto

“A Sicilia e l’omini so’ ” di Luigi Di Pino, cantastorie, voce e chitarra Con: Orazio Gallo (basso), Mario Crisafulli (fisarmonica), Alessio Cannata (percussioni).

Compagnia “Opra dei pupi” I Viola

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Un non luogo.

La migliore definizione per un’area di accoglienza portuale per navi da crociera. Strutture ovviamente ed inevitabilmente “provvisorie”, che rendono tali aree simili in ogni parte del mondo. Ecco il perché della definizione di “non luogo”, che, in architettura, viene data a strutture che sono letteralmente anonime.

Viene da pensare agli anni ’70, quando le portaerei USA giravano i porti italiani ed i marinai venivano accolti da bancarelle ad uso turistico, in ogni porto. Erano sempre gli stessi venditori (partenopei) che, conoscendo le tappe delle portaerei, si facevano trovare allo sbarco,  come vero e proprio servizio a terra.

Forse i marinai USA pensavano che tutti i porti italiani fossero uguali. Invece si può lasciare il segno anche nei “non luoghi”, anche in questa epoca di “obbligo omologazione”, di voluto oblio della memoria, intesa come patrimonio culturale di un popolo che resiste e si rinnova.

Luigi Di Pino, operatore culturale di ampio respiro, ha lanciato una iniziativa semplice ed efficace: salutare i turisti in crociera, al momento del loro imbarco dopo la visita alla città di Catania, con uno spettacolo fondato sulla tradizione siciliana, rivista ed aggiornata.

Vivace interprete del patrimonio musicale siciliano (adeguato all’odierno, nei ritmi e negli arrangiamenti) Luigi è il continuatore di una tradizione antica del Cantastorie Siciliano, avendo proseguito la lezione magistrale del cantastorie Orazio Strano, grandioso interprete degli anni ’70, altrettanto poderoso del coevo e più noto Ciccio Busacca, che con Dario Fo raggiunse la notorietà internazionale con lo splendido “Ci ragiono e canto”.

La professionalità e l’entusiasmo del gruppo musicale (equilibrato ed attuale in quanto composto da due chitarre, percussioni ed un’italianissima fisarmonica), nello spettacolo al porto di Catania, si arricchiva del contributo dei pupari, che affiancavano i musici con scenette a commento. In questo modo il pubblico è rimasto eroicamente a seguire lo spettacolo, nel primo pomeriggio di uno dei giorni più caldi della storia della città di Catania.

Alle 18,00, dopo i graditi saluti di Enzo Bianco, tutto era già finito, i croceristi salpavano portando nel loro cuore un pezzo della nostra cultura. Raramente il porto di Catania si apre alla cultura. Ricordiamo uno splendido  “Marinero” di Pessoa con la regia di Guglielmo Ferro.

La proposta di Luigi Di Pino dovrebbe essere istituzionalizzata, fidelizzando così, anche per questo servizio, il turismo internazionale. Sembra ovvio che ripetendo l’esperimento, in breve tempo, si potrebbe ottenere un grande risultato: Catania potrebbe accrescere la sua notorietà per la sua accoglienza, diventando la città che saluta i turisti offrendo cultura.

Riteniamo che il turista sia molto più sensibile e preparato di quello che pensano i nostri politici, per i quali la cultura e lo spettacolo sono attività di “serie B”. Dovrebbero andare a vedere (e capire) le attualissime “Rane” di Aristofane.

Infine un suggerimento, per un servizio culturale che potrebbe coinvolgere meglio la città intera: all’interno della bella opera architettonica, che era la “Vecchia dogana”, esiste, forse inaccessibile, un piccolo teatro-gioiello. Sembra ovvio che quella potrebbe essere la sede naturale per dare ai turisti accoglienza ed una immagine della città di Catania che mostri anche la sua attività culturale, che non è seconda a nessuno.

Catania è un luogo vivo e vero.

Author: Redazionale

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