Furio FOSSATI- Attori in cerca di -farsi- personaggi (“Girotondo”, un film di Tonino Abballe)

 

Lo spettatore accorto (*Sinergie)

 

 

ATTORI IN CERCA DI -FARSI- PERSONAGGI

Girotondo

 

“Girotondo”  Regia e sceneggiatura di Tonino Abballe

Interpreti: Erika Marconi, Loredana Di Pentima, Massimiliano Buzzanca, Rosari Razza, Antonella Ponziani, Armando De Razza, Valentina Ghetti, Tonino Abballe. Prod. Italia 2016

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Difficile capire le scelte della distribuzione nel premiare o nel dimenticare un titolo: questo, almeno, se dietro a certe decisioni non ci fossero produttori che spingono i loro protetti firmando accordi diretti con catene di sale o gestori singoli. Sì, perché anche questo ennesimo film italiano arriva sui nostri schermi in maniera quantomeno misteriosa.

Nessun interprete noto (alcuni sono a livello amatoriale), uno sviluppo di meno di ottanta minuti con la pretesa di raccontare sette storie, il triste sentore di essere di fronte a un’opera tanto desiderata quanto male riuscita. Tonino Abballe al suo secondo titolo come regista, ma il primo in cui non condivide il timone con un altro collega: nella strana commedia con famiglia allargata inserita all’interno del mondo del cinema, “Quel venerdì 30 dicembre” (2016), era assieme a Dario Germani, conferma di avere molte aspirazioni quale autore non occasionale, ma sicuramente privo di capacità tecniche e narrative che riducono ogni cosa ad una lezione di scarsa umiltà inserita in un racconto che riesce difficile definire cinema.

Molti personaggi o, meglio, molte figure male sviluppate da una sceneggiatura che dice ma non racconta, in cui è difficile trovare momenti di intensità, dove sempre più ogni cosa viene volgarizzata a livelli imbarazzanti. Il tema era uno di quelli in cui nemmeno un Marco Bellocchio in ottima forma avrebbe evitato rischi, figurarsi un volenteroso attore, regista, sceneggiatore, produttore che aveva già dimostrato non pochi limiti nel film co-diretto col ben più esperto Dario Germani. Normalmente, in opere in cui si tratta della psiche umana ci si cimenta dopo avere molto studiato o, al limite, chiedendo la consulenza di persona esperta in materia.

Qui, crediamo, nessuna delle due strade è stata percorsa, costringendo lo spettatore a una notevole fatica per capire quello che il film vorrebbe dire. O, meglio, la fruizione è bloccata dietro chiacchiere poco interessanti, banali, velleitarie incapaci di trasmettere qualcosa, di fare capire quanto si voleva dire. La scelta di far interpretare personaggi diversi agli stessi attori rende ancora più improba la possibilità di uscire vincenti da un percorso contorto in cui le parole (e le immagini) mai sono ad un livello coinvolgente. Anche attori con un minimo di notorietà si dissimulano nel completo grigiore. Antonella Ponziani e Armando De Razza sembrano lì per caso, mentre Massimiliano Buzzanca pare essere stato coinvolto per pochi giorni, costringendolo a non recitare le battute, quasi le stesse leggendo per la prima volta. Erika Marconi, Valentina Ghetti, Rosaria Razza debuttano, Loredana Di Pentima ha interpretato anche il precedente film di questo cineasta ed è anche la produttrice esecutiva.

Il regista continua a fare ogni cosa con un po’ di incoscienza e, forse, un pizzico di malcelato fondo di presunzione: probabilmente, essendo il deus ex machina di “Girotondo”, nessuno ha il coraggio di correggerlo e di aiutarlo per superare i limiti che dimostra di avere. Le esperienze di vita di una donna e di un uomo sono raccontate attraverso la vita di Erika – una giovane parrucchiera – e Loredana, una impiegata come tante. Attraverso le loro esistenze, il tentativo di fare luce in un microcosmo tanto possibile quanto poco credibile.


*Ringraziamo Furio Fossati, collega di Cinemaeteatro.com e Cinemasessanta

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