Furio FOSSATI- Complimenti, Lady Coppola (“Parigi può attendere”, un film di Eleanor Neil Coppola)

 

Lo spettatore accorto*

 


COMPLIMENTI,  LADY COPPOLA

Parigi può attendere

“Parigi può attendere” Regia e sceneggiatura di Eleanor Neil Coppola
Interpreti: Diane Lane, Alec Baldwin, Arnaud Viard, Cédric Monnet, Linda Gegusch (voce in originale), Élodie Navarre, Elise Tielrooy. Prod. Usa 2016

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A 80 anni compiuti, la moglie di Francis Ford Coppola debutta nel lungometraggio con una commedia tradizionale stilisticamente non particolarmente interessante ma nemmeno deludente. Di lei si ricorda l’ottimo Viaggio all’Inferno (Hearts of Darkness: A Filmmaker’s Apocalypse, 1991) in cui era la responsabile dei filmati documentaristici, gli altri due registi erano Fax Bahr e George Hickenlooper, dove raccontava di Apocalypse Now (1979), dei gravi problemi finanziari, di cast, delle riprese a tratti molto drammatiche, della storia di un conclamato film che aveva rischiato di distruggere la carriera e, non solo, del marito.

Questo nuovo testo ha il retrogusto dell’autobiografico, nei dialoghi spuntano nomi importanti per lei e la famiglia, ha una struttura semplice che è la perfetta intelaiatura per una sceneggiatura senza voli pindarici ma non per questo banale. E’ un anomalo road movie, un film che ci fa conoscere la Francia attraverso la sensibilità dell’autrice senza mai divenire turistico. La forza maggiore sta nei dialoghi. Da 54 anni sposata con Francis, per lui e per la famiglia ha rinunciato ad essere lei stessa protagonista nel mondo cinematografico.

Si erano incontrati durante le riprese di Terrore alla 13° Ora (Dementia 13, 1963) dove lui era il regista e lei l’assistente art director: colpo di fulmine e matrimonio lampo lo stesso anno. Dietro l’opera del regista, ma anche della loro figlia Sofia, lei c’è sempre stata anche se raramente figurava. Ora agguanta la soddisfazione della regia con collaboratori del livello di Milena Cannonero e della compositrice Laura Karpman, quattro volte vincitrice dell’Emmy Awards. Senza contare l’appoggio della struttura produttiva della Zoetrope.

E’ stata brava perché ha realizzato la sua opera in sole 4 settimane, ma c’è da dire che anche tra gli interpreti poteva contare su persone fidate quali Alec Baldwin, che l’ha tolta dagli impicci quando un attore francese aveva dato forfait all’ultimo momento, e Diane Lane molto importante per il cinema anni Ottanta che con suo matito aveva interpretato titoli interessanti quali I ragazzi della 56ª strada (The Outsiders, 1983), Rusty il selvaggio (Rumble Fish, 1983), Cotton Club (The Cotton Club, 1984). Ora rimane la curiosità se l’arzilla ottuagenaria proseguirà in questa sua tardiva vocazione alla regia della fiction. Una donna di mezza età, ancora piacente, ha una crisi esistenziale che potrebbe condurla alla separazione dal marito, produttore cinematografico di successo che le dedica ben poche attenzioni.

Per un piccolo problema fisico, la donna si trova inaspettatamente a fare un viaggio in auto da Cannes a Parigi in compagnia di un socio in affari del marito, un uomo completamente diverso da quello che ha scelto tanti anni prima come compagno di vita. Quello che doveva un trasferimento di poche ore si trasforma in una spensierata avventura in cui riscopre il piacere di vivere da protagonista. Durante due intensi giorni, Parigi sembra una meta che nessuno dei due ha fretta di raggiungere. Arte, vino, bellezze naturali, amicizia e forse qualcosa di più per due persone che il caso ha fatto incontrare.

 

*Ringraziamo F. Fossati, collega di Cinemasessanta e animatore di Cinemaeteatro.com

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