DAL MIRACOLO DEL PANE ALLA MAGIA DEL TEATRO:
LA “FESTA DEL RINASCIMENTO” AD ACQUASPARTA
Si rinnova ad Acquasparta (TR) l’annuale appuntamento con la “Festa del Rinascimento”. La XVIII edizione ha come tema “il pane”.
Nel marzo del 1965, salendo a bordo della navicella Gemini 3, il comandante Gus Grissom, all’insaputa della NASA, nascose in tasca un sandwich, ben sapendo quale tipo di cibo lo avrebbe aspettato una volta in orbita. Purtroppo, al momento di estrarlo e cominciare a mangiare, le briciole volarono un po’ dappertutto nell’abitacolo della capsula a causa dell’assenza di gravità, rischiando di danneggiare gli strumenti. Grissom fu aspramente rimproverato: da quel momento, a bordo vennero concesse solo tortillas.
È di questi giorni la notizia di un forno speciale e di un impasto ad hoc in grado di assicurare agli astronauti di assaporare pane fresco: il progetto, intitolato Bake in Space, consente addirittura di sfornarlo senza l’eventualità di pericolose molliche fluttuanti. Il kit per i primi ‘fornai dello spazio’ dovrebbe essere sperimentato nel 2018 durante Horizons, la missione dell’Agenzia Spaziale Europea affidata all’astronauta tedesco Alexander Gerst.
Una new entry importante nel menu “stellare”, capace di gettare un ponte tra il futuro e il passato: infatti, negli stessi giorni in cui simili news occupano i dispacci delle agenzie stampa internazionali, un preciso punto del pianeta Terra, Acquasparta in Umbria, dedica proprio al pane gli eventi centrali dell’annuale “Festa del Rinascimento” in programma fino al 18 giugno. Perché proprio al pane, viene spontaneo chiedersi? Certo, in tutta Italia è famoso quello di Terni, ma, spiega Alessandro Dal Bosco, presidente dell’Ente Rinascimento, «si è deciso di mantenere un tema conduttore che facesse da fil rouge durante tutto lo svolgimento, come del resto nelle passate edizioni»: il plot della manifestazione, cui si sono attenuti quest’anno i partecipanti e la cittadinanza, è quindi “Dalla magia del lievito al miracolo del pane”.
Già, il pane, quello con la marmellata a merenda quando la nostra generazione era piccola, o il “pane e olio” dei genitori. “Condividere il pane”, “vivere di pane e acqua”, “moltiplicare il pane e i pesci”, “buono come il pane”: insomma, quest’alimento è alla base della nostra civiltà, e non solo. Nella gastronomia statunitense, temuta da noi europei, il consumo del pane (il loro, certo…) è almeno il triplo del nostro.
A far da guida in questo incantato mondo di acqua e farina è Otello Semiti, poeta di Acquasparta, dove esercita (sue parole) «la nobile arte del fornaio». Le vetrine del paese sono tappezzate dei suoi filoni; ha appena concluso un laboratorio con i bambini dell’asilo e delle elementari; ha creato strane forme di pagnotte appositamente per la Festa. «Ho cominciato venticinque anni fa», racconta Otello, «e ho assistito al cambio del nostro nome: da “fornaio” a “panettiere” a “panificatore”. Ma il mestiere resta quello». Un lavoro faticoso («quasi due quintali di pane al giorno, di sabato il doppio»), ma pieno di soddisfazioni, come ad esempio la sicurezza di creare nella zona il vero pane di Terni: «Solo qui abbiamo un’acqua ricca di calcare, in grado di conferire all’impasto le caratteristiche tipiche. Quanto all’origine del filone ternano, tutti conoscono la storia, non so se vera o falsa, del dazio sul sale imposto dallo Stato Pontificio e l’escamotage della popolazione di rinunciarvi per creare così il pane “sciapo”».
Un percorso ricco di quel fascino che di per sé non si spiegherebbe se non fosse in noi connaturato: non per la retorica costruita sulla semplicità delle cose, che pertanto risultano le migliori, ma sul fatto che il pane non è affatto un prodotto “semplice”: è solo molto buono. Ed ecco allora, per golosia, l’interesse a seguire i seminari sul lievito naturale e l’importanza della fermentazione, la recita “Dal chicco al pane: storia di una magia“, l’incontro con gli accademici, i laboratori, le lezioni sulla presenza del pane nell’arte. Dal Bosco, che vorrebbe lì tutti noi presenti, è come se scrivesse con le parole un biglietto d’invito: «Nelle stanze di Palazzo Cesi si susseguono convegni, corsi di panificazione, mostre, degustazioni, laboratori e recite delle scuole, coinvolgendo aziende del settore e studiosi di cinque diverse Università e di altre importanti Istituzioni».
La XVIII edizione della “Festa del Rinascimento”, nello splendido borgo tra Sangemini e Todi, ha in realtà radici remote. A Roma, nel cuore del rione Ponte, là dove il Tevere fa una curva in corrispondenza di piazza San Pietro sull’altra riva, si snoda via della Maschera d’Oro, tra i Coronari e Tor di Nona. Lì nasce nel 1585 Federico Cesi, e poco dopo il padre prenderà il titolo di Duca di Acquasparta: per il romanissimo Federico, il destino imboccherà la strada della terra francescana. È vero che nella capitale, appena diciottenne, tanto per non perdere tempo fonda con un paio di amici un luogo di incontro scientifico: parliamo proprio dell’Accademia dei Lincei. Nonostante ciò, l’origine umbra di una parte della famiglia, e decisioni paterne, lo condurranno a vivere e a compiere sempre scelte importanti nel paese in provincia di Terni.
Il Palazzo Federico Cesi, edificato sulla base dell’antica rocca in occasione del matrimonio dei genitori, poi prima sede dei Lincei, infine rifugio temporaneo di Galileo Galilei, campeggia in queste due settimane di giugno come centro ideale della “Festa”: sfide tra contrade, cortei e sfilate in costume, teatro di strada con gli insostituibili trampoli, fuoco vivo, danza aerea e pirotecnica, convegni, laboratori per bambini, mostre, degustazioni, presentazioni di libri, spettacoli teatrali, piazze illuminate con effetti speciali.
Soprattutto visti i tempi attuali, sono importanti le rievocazioni storiche. Per almeno tre motivi, a parere di Vanessa Croccolino, segretario dell’Ente Rinascimento: «La ricerca delle fonti storiche utile alla valorizzazione della memoria locale, lo spettacolo proposto che diventa valido veicolo di promozione culturale e turistica, lo spirito di forte aggregazione nella collettività locale». Ne emerge pertanto «la riscoperta e la valorizzazione della memoria storica e culturale acquaspartana, e al contempo il proponimento del momento spettacolare tipico dell’epoca tardo rinascimentale che essa rappresenta».
La ricorrenza venne istituita in occasione del quarto centenario dell’Accademia dei Lincei, a cornice di renascentia degli antichi “splendori” seicenteschi, o renovatio della memoria storica, civile e culturale, anche se, a mano a mano, si è precisato il fondamento storico-collettivo della celebrazione, ricondotta a un evento preciso. Scriveva Francesco Stelluti al sommo Galilei: «Alla fine di Ottobre 1614 il Principe Federico Cesi arriva in Acquasparta con tutta la famiglia felicemente». Dopo un fidanzamento di cinque mesi, il ventinovenne Federico aveva infatti sposato a Palestrina, nel mese di maggio, la giovane Artemisia Colonna, per trasferirsi poi nel palazzo di famiglia.
Appreso il fatto, gli acquaspartani organizzano le celebrazioni: «Il Consiglio della Comunità», si legge nei documenti del locale Archivio Storico, «nella riunione del 7 Settembre 1614, vuol dimostrare al Signor Principe l’allegrezza sentita dalla Comunità per il suo felice accasamento con la figliola dell’Eccellentissimo Principe di Palestrina e si è deliberato di fargli il dono come si vuole costumare e appartenere ai sudditi… far archi trionfali, depingere le arme (stemmi) e altre cose in segno di allegrezza come si suol fare in tali successi…».
Sulla scia di una storia così articolata, la manifestazione ricca di appuntamenti ripropone per l’occasione la ripartizione in contrade: il Ghetto, il cui simbolo è un grifo giallo su sfondo nero e verde; Porta Vecchia, con l’immagine della porta più antica del centro storico su sfondo giallo blu; San Cristoforo, legato all’icona di un calice di vino su sfondo bianco e azzurro.
Le tre contrade si contendono il Palio finale, consistente nelle chiavi della città, attraverso quattro distinte prove: il “piatto rinascimentale”, proposizione di piatti tipici del 1600; il “teatro di contrada”, con spettacoli a confronto; la Giostra della Lince, torneo cavalleresco; il Grande Gioco dell’Oca”, versione vivente del gioco da tavolo. Il Corteo dei Doni, parata in costume seicentesco accompagnata dagli sbandieratori e dai musici delle diverse contrade, chiude il programma.
«Abbiamo previsto la possibilità di cenare lungo il Corso dei Lincei degustando le eccellenze gastronomiche locali», conclude il presidente Dal Bosco: «Sono state inoltre allestite serate con spettacoli itineranti e in piazza del Piccolo Nuovo Teatro di Bastia e dell’Accademia Creativa di Città di Castello. La vera e propria Gara Gastronomica si svolgerà nella Sala del Trono alla fine del Convegno».
A conclusione ideale della “Festa del Rinascimento”, il pomeriggio della domenica vedrà la messa in scena del Viaggio didascalico sonante di Francesco Severini, artista acquaspartano: spettacolo “in versi teatrali e musicanto”, è una sorta di estensione del Vagabolario dello stesso autore, il quale affida a quattro storici personaggi femminili del passato il compito di evocare leggende e storie dei piccoli popoli italiani.
«Tutto ha inizio in un Giardino incantato», spiega Severini, «un hortus conclusus medievale dove alberi da frutto e fontane fanno da semplice cornice a un disquisire conviviale sulle corde del canto. Qui, come in un convito di boccaccesca memoria, si trovano insieme quattro poetesse, al tempo rinomate trovatrici, a discorrere di poesia, narrando leggende e fiabe di piccoli popoli, perfino misconosciuti nell’anima culturale d’una Italia priva d’orecchie per intendere».
Rivivono così Beatrice de Dia, la più famosa tra le trobairitz, originaria del sud della Francia al confine con le valli occitane, vissuta nella seconda metà del 1100 tra Lombardia e Provenza; la leggendaria Nina Siciliana, prima donna a poetare in volgare nel XIII secolo; Isabella Morra, segregata e uccisa dai fratelli in un castello della Lucania nel ‘500; e Gaspara Stampa, veneziana, afflitta fino alla morte da un amore infelice. «E poiché esse», prosegue Severini, «come avveniva realmente si misuravano spesso in una sorta di tenzone letteraria con i loro “corrispettivi” maschili, nel mio spettacolo uno solo di essi, Jacopo da Lentini, il capostipite della scuola siciliana e ideatore del sonetto, è il loro interlocutore».
La Festa del Rinascimento di Acquasparta è stata resa possibile grazie al Comune di Acquasparta, alla Regione Umbria, alla Fondazione CARIT e all’Università degli Studi di Perugia; alla Protezione Civile, alla Polizia Municipale e ai Carabinieri; al dirigente scolastico Antonella Rivelli e a Don Alessandro; infine, agli sponsor grandi e piccoli che hanno voluto partecipare.
Il ringraziamento finale, di Alessandro Dal Bosco, è rivolto a «tutte le persone che in diversa maniera hanno dato e daranno il loro contributo per la realizzazione della Festa del Rinascimento: i responsabili delle varie attività, i volontari, i figuranti, i cuochi, i fuochisti, i camerieri, i tecnici, gli attori, i musicisti, i cavalieri, i giocatori, i giurati…».
IL NOBILE MESTIERE
di Otello Semiti
Quel che vorrei narrare
del nobile mestiere è il fondamentale
perchè sai ogni volta che ti cimenti
è come liberar la mente
nascondendo i pensieri in quella bianca neve
e mescolando, mescolando, lievitando.
Io che poetar certo non so,
mi accingo ad impastar per esperienza e forse arte
quelle farine che mille modi ormai pane si fanno
donando ristoro e sorriso
a chi degusta e a chi fa.
Ogni fila o filetta si presta a somiglianza
e degli sguardi cattura la presenza,
poi lievitando, lievitando,
in forno diventa bella presenza
fin quando con la sua dorata croccantezza
finisce per diventar prelibatezza.
Quel nobile mestiere che bellezza
è come se tutto fosse un giro
su di una nuvola perfetta,
certo è sicuramente faticaccia,
ma sai è come se il fornaio
fosse il padre di tanti figli
creati per donar sorrisi,
forse questo il segreto di tale nobiltà,
un morso di felicità.
Il nobile mestiere è un dovere anche di dignità.
FESTA DEL RINASCIMENTO – XVIII Edizione
Acquasparta (TR) – 7-18 Giugno 2017
Il programma
Lunedì 5
20.00 – CENIAMO INSIEME IN PIAZZA
Piazza Federico Cesi
Aspettando La Festa del Rinascimento con gli alunni dell’Istituto Comprensivo di Acquasparta in collaborazione con il Comune, la Cooperativa Iride e le tre Contrade
Martedì 6
21.00 – RECITA ” Dal chicco al pane: storia di una magia “
Piazza Federico Cesi
Recita con le classi prime, seconde e terze della Scuola Primaria dell’Ist. Comprensivo di Acquasparta
Mercoledì 7
17.00 – GRANDI MOLINI ITALIANI
Palazzo Cesi – Sala del Trono
Il pane tra tradizione e innovazione il lievito naturale e l’importanza della fermentazione
19:00 – LA SOSTA DEL VIANDANTE
Cena itinerante con Prodotti Tipici – Corso dei Lincei
21.30 – IL GRANDE CORTEO DELLE CONTRADE
Piazza Federico Cesi
Lettura del Bando e riconsegna delle chiavi al Governatore della Città
Giovedì 8
APERTURA TAVERNE E MERCATO ARTI E MESTIERI
21.30 – LA GIOSTRA DEI TAMBURI SONANTI
Piazza Federico Cesi
Sfida tra i tamburini delle tre contrade. Ospiti speciali gli SBANDIERATORI DI SANGEMINI
Venerdì 9
18.00 – INCONTRO CON LAURA TEZA
Palazzo Cesi – Sala del Trono
“Pandolfo Pucci detto Monsignor Insalata, Caravaggio e Federico Cesi”
Con la partecipazione del Coro dell’associazione ASCAM (Direttore Luca Garbini), che eseguirà i temi dell’amore e del viver bene nelle Canzonette, Villanelle, Balletti, Chansons e Ballate del XVI secolo italiano, inglese e francese.
21.30 – L’OMAGGIO AL PRINCIPE
Piazza Federico Cesi
Corteo Storico con Omaggio al Principe Federico Cesi da parte delle città di Alviano, Casteltodino, Città della Pieve, Foligno, Grutti, Leonessa, Narni, Sangemini e Todi
Sabato 10
10.30 – “in principio era la spiga… intervista degli accademici”
Laboratorio per bambini, a cura della classe prima e seconda B della scuola secondaria
Sala del Trono
15.30 – Laboratorio sul Pane
Palazzo Cesi
Laboratorio per bambini con Otello Semiti (esperto panificatore) e Luca Agostini (esperto di farine)
16.30 – CONVEGNO
Palazzo Cesi – Sala del Trono
“Il pane, un prodotto da valorizzare”, organizzato dall’Università di Perugia
22.00 – “Zoe. Il il principio della vita” – Piccolo Nuovo Teatro
Piazza Federico Cesi
Grande Spettacolo Teatrale
Domenica 11
16.30 – GIOSTRA DELLA LINCE – SFIDA VALIDA PER IL PALIO
Impianti Sportivi Comunali
Giostra cavalleresca tra Contrade
22.00 – GIOCO DELL’OCA PICCOLA
Piazza Federico Cesi
Gara tra i piccoli Contradaioli
Lunedì 12
17.30 – L’arte del pane, il pane nell’arte
Palazzo Cesi
Laboratorio per bambini
21.30 – TEATRO DI CONTRADA – SFIDA VALIDA PER IL PALIO
Piazza Federico Cesi
Contrada del Ghetto presenta “Il Teatrino delle Meraviglie” di Cervantes
Martedì 13
17.30 – L’arte del pane, il pane nell’arte
Palazzo Cesi
Laboratorio per bambini
21.30 – TEATRO DI CONTRADA – SFIDA VALIDA PER IL PALIO
Piazza Federico Cesi
Contrada di San Cristoforo presenta “Antigone” di Sofocle
Mercoledì 14
15.00 – GRANDI MOLINI ITALIANI
Palazzo Cesi – Sala del Trono
Il pane tra tradizione e innovazione il lievito naturale e l’importanza della fermentazione
A seguire, restando in tema…
17.30 – L’arte del pane, il pane nell’arte
Palazzo Cesi
Laboratorio per bambini
21.30 – TEATRO DI CONTRADA – SFIDA VALIDA PER IL PALIO
Piazza Federico Cesi
Contrada di Porta Vecchia presenta “Don Chisciotte della Mancia” di Cervantes
Giovedì 15
PRESENTAZIONE ATTI DEL CONVEGNO
Presenze Ebraiche in Umbria Meridionale dal Medioevo all’Età Moderna (Associazione Lynks – ISUC)
21.30 – DIAVOLATA – Piccolo Nuovo Teatro
Piazza Federico Cesi
Spettacolo Itinerante con Grande Finale In Piazza
Venerdì 16
16.30 – CONVEGNO
Palazzo Cesi – Sala del Trono
Dalla magia del lievito al miracolo del pane
…a seguire…
IL PIATTO RINASCIMENTALE – SFIDA VALIDA PER IL PALIO
Piazza Federico Cesi
Gara gastronomica tra le Contrade
Palazzo Cesi
Grandi vini in mostra con percorso degustativo
21.30 – IL SESTIERE DELLA PIAZZAROLA DELLA QUINTANA DI ASCOLI PICENO IN VISITA AL PRINCIPE E ALLA SUA CORTE
Piazza Federico Cesi
Spettacolo e Sfilata in Costumi d’Epoca. Ospiti speciali: IL SESTIERE DELLA PIAZZAROLA DELLA QUINTANA DI ASCOLI PICENO
Sabato 17
17.00 – INCONTRI TECNICO ” Dalla nostra terra il buon pane umbro. Tradizione e salute ”
Palazzo Cesi – Sala del Trono
Organizzato da Molini Popolari Riuniti (Pane di Ellera & 5 Spighe)
Palazzo Cesi
Grandi vini in mostra con percorso degustativo
“The Tempest Parade” – Accademia Creativa
Spettacolo Itinerante
22.00 – IL GRANDE GIOCO DELL’OCA – SFIDA VALIDA PER IL PALIO
Piazza Federico Cesi
Le contrade si sfidano in varie prove di abilità
Domenica 18
18.00 – VAGABOLARIO
Palazzo Cesi – Sala del Trono
Viaggio Didascalico Sonante (in versi teatrali e musicanto) – di Francesco Severini
21.00 – IL GRANDE CORTEO DEI DONI
Piazza San Francesco
Consegna dei premi Miglior attore e Miglior attrice “Mariolina Montani”, del Teatro di Contrada. Proclamazione della Contrada vincitrice e consegna del Palio
…a seguire…
” … Ed alfin dal ciel piovve la manna “
Spettacolo
22.30 – GRANDE FESTA FINALE
Piazza Federico Cesi
con giochi pirotecnici e brindisi