Teatro Argot di Roma- Festival Inventaria. Di scena “Malanova” (26 maggio)

 

Teatro Argot di Roma

 

 

DI SCENA “MALANOVA”

Proposto dal Festival Inventaria nelll’ambito del Festival Inventeria

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Tra le ventiquattro proposte selezionate tra le oltre 350 candidature pervenute da tutta Italia e dall’estero per offrire un ventaglio quanto più ampio possibile della scena teatrale off per linguaggi e generi, debutta il 26 maggio 2017 al Teatro Argot Studio di Roma, all’interno della settima edizione del Festival “Inventaria”,  Malanova,  il nuovo spettacolo firmato Sciara Progetti.

Tratto dal libro “Malanova” di Cristina Zagaria e Anna Maria Scarfò edito da Sperling & Kupfer, lo spettacolo, una produzione SciaraProgetti Teatro e Teatro Verdi di Fiorenzuola d’Arda (Piacenza), è scritto da Flavia Gallo e Ture Magro, e interpretato da Ture Magro, le scene sono di Lucio Diana.

Cosa è una malanova? È una cattiva notizia. Qualcosa che avresti voluto non sapere. Chi è Malanova? Una ragazzina. La sua storia ce la racconta un giovane uomo, Salvatore, che ricorda di averle voluto bene, di averla desiderata e di averla ritrovata dentro ad una storia di violenza sconvolgente. Salvatore attraversa a piedi piazze e i vicoli stretti, ascolta le donne parlare di matrimoni, battesimi e funerali, partecipa alle feste ed ai riti di sempre, e si interroga sulle cose viste e sentite, sul rispetto, sull’onore. Salvatore farà partecipi di quel sopruso più sottile, subdolo, sotterraneo che passa per i gesti di tutti, che si muove attraverso una parola che mal nutre una mentalità incarnata, quasi impossibile da scorporare.

Quasi impossibile. Malanova è il tentativo fatto a quattro mani da due autori teatrali, un uomo ed una donna, che hanno deciso di non nascondere mai la propria stessa fragilità, perfettamente in accordo nel voler trasformare la retorica della denuncia in una indagine al maschile, un’esplorazione edipica sulla responsabilità, sulla convivenza e sull’essere coinvolti, come esseri umani, in una trama di fondo che ci rende tutti ugualmente responsabili della vita degli altri.

“Raccontiamo Malanova, – afferma Flavia Gallo – storia cruda e inenarrabile, ma edificante come tutte le storie compiute e non puramente celebrative o provocatorie. Raccontiamo Malanova perché non è una vicenda semplicemente accaduta nel Sud Italia, ma è una storia d’Italia, non di quel paese laggiù, ma del nostro Paese in ogni dove, attorno a chiunque di noi. Raccontiamo Malanova perché ascoltare in che modo un altro essere umano si sia liberato dal tentativo di soppressione del suo spirito, attraverso l’annullamento del suo corpo e dei suoi desideri, ci può far credere, una volta di più, nella nostra umanità. E credere in questa umanità, nella compassione speciale che si crea a teatro, a partire dall’esperienza che in esso si fa, è la più grande delle educazioni sentimentali; è un atto d’amore”.

 

(segnalazione a cura di Luisa Mariani)

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