Franco LA MAGNA- Ombre e luci (performace della Scuola Oscena, a cura di Marcello Sambati)

 

Lo spettatore accorto

 

 

OMBRE E LUCI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Performance conclusiva di Scuola Oscena al Centro Zo di Catania- A cura di Marcello Sambati

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Tre sedie vuote. Sullo sfondo un pannello coprente. Null’altro. La voce umana, fuori campo, evoca camminamenti misteriosi, scoperte liberatorie, nell’alternanza di buio e luce: Il nostro corpo/ l’intero mondo/ minuto fragile corpo umano/ Questo corpo solo e plurale/ si offre come segno e come fiamma/ delicato e sensibile/ fragile e forte/ custode di segni magici/ L’interiorità è il reale a cui ognuno appartiene.

E sui testi di Marcello Sambati – autore, performer, regista –  gli attori-corpo sulla nuda scena, si contorcono (seguendo suoni oscuri come scaturiti dall’anima, urla amplificate, effetti acustici, vibrazioni…) o ancora ascoltando muti, in estatica interazione con la parola, assumono posture fisse o si muovono con ieratica lentezza, pigramente, torpidamente, da una sedia all’altra.

Poi sempre assistiti dalla “scansione feroce di buio e luce (che) definisce la drammaticità dell’esserci e del non esserci”, quattro sorprendenti performer, tutte donne, che hanno già agito individualmente, si uniscono, si cingono, s’avvinghiano, si allacciano, dando vita ad una serie di figurazioni drammatiche, che sembrano evocare composizioni di caravaggesca memoria.

“Dell’ombra e della luce”, performance conclusiva di “Scuola Oscena”, svoltasi al “Centro Zo” di Catania ha concluso il primo “percorso di ricerca sulle pratiche del teatro contemporaneo”, cui ha partecipato un gruppo di studenti performer, diretti da Marcello Sambati – poeta e autore fondatore di “Dark Camera” e del Teatro “Furio Camillo” di Roma (punto di riferimento di attori, scrittori e critici teatrali dagli anni ’80) – dall’ormai ultra quarantennale attività teatrale e dalla robusta bibliografia, dedicatosi anche ad un’intensa attività di laboratori ed altresì creatore di eventi multidisciplinari, organizzati in proprio o in collaborazione con diverse strutture.

In contrapposizione o in simbiosi con il teatro di parola, la conclusiva performance catanese “ha messo in gioco – si legge nel volantino distribuito al botteghino – l’idea stessa di teatro, coniugando le differenze del sentire e dell’essere, del corpo-attore e dell’attore-figura, ripensando l’arte dell’apparire come gesto della luce, fioritura nel cuore della tenebra”.

Tutto sorretto dalla parola poetica, sorta di magica maieutica, che conduce dunque al di la del banale sentire quotidiano, in una sofferta e conquistata purificazione ed elevazione dell’essere e in un depurato (agognato) ritorno alla natura, dalla quale ogni giorno gli esseri umani sembrano allontanarsi sempre più.

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“Dell’ombra e della luce” regia di Marcello Sambati     Al “Centro Zo” di Catania                             Con Francesca Arnone, Emilia Badalà, Flavio Belmonte, Benedetto Caldarella, Sara Firrarello, Laura Mancuso Pizzitano, Marzia Reina, Elena Rosa, Marilena Urso.

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