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TEATRO DELLA PERGOLA
mercoledì 10 maggio, ore 18 | Teatro della Pergola, Atrio delle Colonne
Gabriele Lavia presenta il suo libro
SE VUOI ESSERE CONTEMPORANEO LEGGI I CLASSICI (Piemme edizioni)
interviene Tommaso Sacchi
Mercoledì 10 maggio, ore 18, Gabriele Lavia presenta al Teatro della Pergola il suo ultimo libro Se vuoi essere contemporaneo leggi i classici. Interviene Tommaso Sacchi.
“I classici – afferma Lavia – ci insegnano a sentirci a disagio nel mondo. Bisogna ringraziarli proprio per questo”.
Nel volume edito da Piemme, il grande attore e regista, che quest’anno ha messo in scena per la Fondazione Teatro della Toscana L’uomo dal fiore in bocca… e non solo, ci svela perché abbiamo ancora bisogno dei classici e perché possono salvarci dalla mediocrità esistenziale, dall’asfissia mentale, dal degrado civile. Noi moderni li consideriamo lontani dalle nostre vite, tomi voluminosi che stanno a impolverarsi sulle librerie. Invece, parlano di noi, delle nostre storture e mostruosità, ma anche della nostra bellezza e della nostra meraviglia. È ciò che li rende intramontabili, eternamente contemporanei.
L’ingresso è libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
I grandi autori del passato sono i veri rivoluzionari della Storia, perché hanno la capacità unica di ‘rivoltarci’ dal di dentro. Quando li accostiamo in punta di piedi, sentiamo che la nostra interiorità è scossa nelle viscere. In Se vuoi essere contemporaneo leggi i classici (Piemme Edizioni) Gabriele Lavia compie un’affascinante passeggiata con i geni della letteratura.
Predisporsi alla lettura di un grande capolavoro per conoscerlo e goderne non è affatto facile, ci avverte il grande protagonista del teatro italiano, i cui 50 anni di carriera da poco compiuti sono stati celebrati con il pregiato libro fotografico Lavia il Terribile di Tommaso Le Pera e Anna Testa, edito da Manfredi. Il suo ultimo spettacolo è L’uomo dal fiore in bocca… e non solo di Pirandello, prodotto dalla Fondazione Teatro della Toscana.
“Pensate forse che Melville volesse veramente parlare di balene e capitani? – scrive Gabriele Lavia – in ogni lettura classica c’è sempre una Moby Dick bianca da cercare e da cui lasciarsi trascinare giù, nel profondo. Non è cattiva quella balena, al contrario, è l’unica possibilità che Achab ha a disposizione per inabissarsi nel mistero di se stesso. Solo inseguendo il capodoglio nei flutti, il capitano (e con lui il lettore) potrà crescere e diventare più umano”.
Se vuoi essere contemporaneo leggi i classici offre così anche alcune semplici istruzioni per non lasciarsi intimidire di fronte a questi giganti.
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Matteo Brighenti
Ufficio stampa e Social media manager
Fondazione Teatro della Toscana
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