Ci.Ba. – Lavorare per la poesia (III Bando Letterario Internazionale “Veretum”- Patù, Lecce)

 

Bandi di concorso

 

 

LAVORARE PER LA POESIA


Festeggiamo insieme, nella poesia, la giornata del lavoro del 1° Maggio

con i versi del grande Gianni Rodari,

ricordando a tutti di non perdere la possibilità di poetare insieme nel concorso “Veretum”,

la cui scadenza è fissata per il 31 maggio.

Ecco a voi Il vecchio muratore e il suo inquietante interrogativo:

 

Ho girato mezzo mondo

con la cazzuola e il filo di piombo,

ho fabbricato con le mie mani

cento palazzi di dieci piani:

tutti in fila li vedo qua

e mi fanno una grande città.

Ma per me e per la mia vecchia

non ho che questa catapecchia.

Sono di legno le pareti,

le finestre non hanno vetri

e dal tetto di paglia e di latta

piove in tutta la baracca.

Dalla città che ho costruito,

non so perché sono stato bandito.

Ho lavorato per tutti: perché

nessuno ha lavorato per me?

 

Scade il 31 maggio la consegna dei testi per il Bando Letterario Internazionale di Poesia, Narrativa e Saggistica “Veretum”. La premiazione è prevista a settembre a Patù (Lecce).

Il vecchio Erodoto, all’inizio del V secolo a.C., riferiva le vicissitudini di una colonia di cretesi i quali, in viaggio verso la Sicilia, giunti nei pressi delle coste pugliesi furono sorpresi da una tempesta. Sbattuti sull’arenile di Leuca, con le navi distrutte, gli scampati al naufragio giunsero nell’entroterra e decisero di rimanervi, dando vita a numerosi villaggi tra cui Iria, ribattezzata in seguito Veretum.

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I ruderi dell’arcaica Veretum sono oggi visibili alla periferia dell’attuale Patù, piccolo e splendido borgo nel basso Salento, poco distante dalla punta estrema meridionale di Leuca. “Il mio luogo del cuore è il Vereto di Patù, un posto che mi è stato infilato nel cuore da una mia musa ispiratrice di centinaia di poesie”. Sono parole di Salvatore Armando Santoro, poeta, organizzatore e presidente di giuria del Bando Letterario Internazionale di Poesia, Narrativa e Saggistica “Veretum”. “Ora la musa si è dileguata”, confessa Santoro, “ma questa località è rimasta nel mio animo, non riesco più a cancellarla, anzi ormai fa parte della mia vita come un luogo sacro dove rifugiarmi e trovare pace”.

Quando gli chiediamo come mai proprio a Patù un concorso poetico, risponde: “Ho imparato, con il tempo, ad amare e apprezzare questo piccolo grande paese, la storia, la bellezza, le Centopietre, Vereto, San Gregorio. Quando un posto ti entra nell’anima, difficilmente riesci a dimenticarlo”.

Santoro ha appena reso pubblico il bando di concorso per la III edizione di “Veretum”, articolato in tre sezioni: Poesia, con sotto-sezioni in lingua, in vernacolo, haiku; Narrativa breve, con racconti di massimo due pagine; Saggio storico, sulla figura socio-politica di Liborio Romano.


E proprio nel palazzo dove visse Liborio Romano, figura chiave del Risorgimento italiano, patriota, ministro del Re di Napoli, verrà ospitata, nel prossimo mese di settembre, la cerimonia di premiazione del “Veretum”.

Edificata a fine ‘700 in stile neoclassico, la struttura di Palazzo Romano è in puro stile neoclassico: la maggiore altezza della facciata rispetto al corpo architettonico, il portico in stile dorico snellito da colonne tuscaniche, la sala centrale con vòlta a cupola, testimoniano la volontà dei patuensi di non dimenticare le radici municipali affondate nelle epoche romane e medievali.

Dopo lo splendore dell’èra imperiale, con il gioiello della via Traiana fatta costruire in tutto il Salento intorno al 106 d.C. – in ampliamento all’antica via Appia, quasi una sorta di litoranea circumsalentina – l’alba del Medioevo giunge a portare devastazione e morte agli abitanti di Veretum.

Le ripetute scorrerie saracene nel corso del IX secolo culminano con la distruzione del centro abitato nel 924 d.C.: l’intento è di guadagnare un punto di riferimento nel Capo di Leuca e poter penetrare nella penisola salentina. L’invasione viene per fortuna  sventata dall’imponente esercito inviato dal re francese Carlo il Calvo, vittorioso nella battaglia del 24 giugno 877 e due anni dopo incoronato anche imperatore d’Italia.

I profughi veretini possono così ricostruire la città rasa al suolo, gettando le fondamenta nei pressi delle rovine, sul dosso di un declivio di tufo inclinato a sud ovest. Il nome del nuovo borgo è Patù, dal termine greco pathos, memoria delle sofferenze inflitte dalle scorribande dei Saraceni.

Secondo altre ipotesi, essendo un granaio dove i veretini riponevano le vettovaglie, Patù prese la denominazione dal custode Verduro Pato. Poi, per influenza della dominazione francese, divenne Patù. Un’altra interpretazione, legata al passato di dolore, attribuisce il toponimo alla memoria dell’antico lazzaretto di Vereto, allestito sul territorio dell’odierno agglomerato urbano.

“Spesso un legame forte con un paese nasce e s’intreccia con i contorti percorsi della vita che a tua insaputa, e senza cercarli, ti fanno scoprire una località nuova per te”, racconta Santoro: “Le mie origini salentine affondano nel territorio di Galatina e non di Patù. Dall’amore verso un territorio è nata l’idea di offrire in cambio un’iniziativa che potesse lasciare un’impronta del mio passaggio, durare, essere ricordata nel tempo. E sembra che io vi sia riuscito, se a Patù abbiamo già organizzato due “Incontri dei Poeti Salentini” – ne faremo un altro nel corso del 2017 – e il “Bando Letterario Veretum”, giunto alla terza edizione”.

Il concorso è organizzato dalla Pro Loco di Patù (Lecce) , in collaborazione con il Circolo Culturale Mario Luzi di Boccheggiano (Grosseto) e con il patrocinio della Regione Puglia, della Provincia di Lecce, del Comune di Patù (Lecce) e di Montieri (Grosseto).

Cos’è la poesia oggi? “È pace, armonia e ritmo. È sempre stato così e sempre sarà! Personalmente ho scelto il rispetto delle regole metriche e le poesie in versi. Piacevole ed apprezzabile è anche la poesia in versi liberi purché abbia musicalità e non si riduca a una semplice prosa scritta in verticale”. Cosa può consigliare al poeta esordiente o anche al semplice partecipante ai concorsi letterari? “Al di là della forma, scrivere richiede istinto letterario. Bisogna conciliare il ritmo, la musicalità, il contenuto, le idee. Le rime e l’accurata scelta delle parole possono fare di un testo semplice un vero capolavoro. Questa non è una materia che può essere insegnata: poeti si nasce (raramente), oppure si diventa, leggendo i grandi (quelli veri!). Il segreto è riuscire a lasciare il segno con l’incisività di pochi versi”.

Ma il quadro non è limpido: la sorte della lirica al giorno d’oggi è segnata negativamente da innumerevoli fattori: “La Poesia è stata soffocata dal materialismo borghese e da falsi modelli consumistici capaci di smorzare emozioni e sentimenti giovanili”, avverte Santoro: “Con il tempo sono caduti alcuni valori etici e sono totalmente cambiati i costumi”. Attivo nella promozione culturale locale, non solo nel Sud (è infatti anche presidente del Circolo Culturale Mario Luzi in Toscana, a Boccheggiano), Santoro crede però nel ruolo dei social media, ad esempio con la gestione quotidiana delle proprie pagine su Facebook: “La rete è piena di portali poetici. Molti sono frequentati da poeti della mia generazione, ma vi sono tanti giovani che si stanno avvicinando. Anche il Bando “Veretum” ha contribuito a sollecitare il senso poetico di molti ragazzi. Ad esempio, in questa edizione, “Veretum” avrà tra i giurati la nota scrittrice Giovanna Mulas, autrice di numerosi romanzi e saggi in lingua Sarda. E negli anni scorsi abbiamo avuto ospite d’onore la bravissima Caterina Trombetti, già segretaria di Mario Luzi, alla quale il poeta dettò gli ultimi versi prima di scomparire».

“I giovani sono il futuro della poesia. Se la poesia ritorna tra di essi, forse il mondo diventa un po’ migliore”, conclude. Insomma, nel personale fermento per il rilancio della poesia, sviluppata, come spiega lo stesso Santoro, “ in un ultimo angolo di mondo in fondo allo stivale, da dove se si ha pazienza e fantasia si riescono anche a vedere le Colonne d’Ercole”, è nata e cresciuta un’iniziativa in grado di restituire nuovo ossigeno all’ars poetica: “Ecco, se questo è il risultato del terreno che ho arato nella zona di Patù e Leuca, allora vuol dire che sono stato un buon coltivatore. Ho capito che la poesia è come la terra: va arata e concimata con amore per poter produrre buoni frutti”.


Riportiamo qui di seguito la poesia scritta da Salvatore Armando Santoro alla fine del 2009 e dedicata ai suoi luoghi di origine.

 

“VERETUM”

 

Dall’ermo colle

ove solingo

giornate passo a rimirare il mare,

la tua casa riguardo

e tracce cerco della tua presenza.

 

E mentre penso,

sotto i miei piedi

orme lontane inseguo,

tratturi dell’antica via traiana

che la storia sovrastano,

al tempo perdurano

e la memoria antica,

tracce di porti e navi,

nei fondali del mare

archiviano incostanti.

 

L’urlo dei cavalieri ancor resiste:

nella vallata l’orda musulmana

cozza contro il Vereto

e la respinge.

E se la croce è un simbolo che dura

se quella mezza luna ancor resiste,

se nei geni della razza vinta ancor persiste

la traccia dell’antica violenza allor subita,

anche il bianco vessillo dei crociati

al sole splende tra le mura antiche

d’una rocca che protezione diede,

e riparo e conforto,

a quella gente che l’onta subì impotente

delle incursioni

degli infedeli predoni saraceni.

 

E questa terra,

figlia della stirpe dei cretesi, dei messapi,

dell’orgoglioso e forte popolo japigio,

le tracce ancor conserva

d’una cultura che non è finita.

 

Dormente giace

sotto le zolle, tra le pietre di questo suolo ingrato,

e nel tempo teschi ed ossa ridona

all’ignaro bracciante

che al sole le zolle rivolta

e sassi ammucchia ai bordi dei poderi.

 

Le vestigia antiche ancora custodisce

d’una storia tutta da stilare

che sempre a un popolo appartiene,

d’una storia che il tempo non cancella

e che attende, paziente,

che al sole riemerga e che sia letta.

 


 

IL BANDO DI CONCORSO

 

La Pro Loco di Patù (Lecce), in collaborazione con il Circolo Culturale Mario Luzi di Boccheggiano (GR) e con il patrocinio della Regione Puglia, della Provincia di Lecce, del Comune di Patù (Lecce) e di Montieri (Grosseto), organizza il

 

3° Bando Letterario Internazionale 2017

di Poesia, Narrativa e Saggistica “Veretum”

 

Il Bando si articola su tre sezioni (per opere edite ed inedite a tema libero):

 

A1 – Poesia

A2 – Poesia in vernacolo

A3 – Poesia Haiku

B – Narrativa breve

C – Saggio sulla figura socio-politica di Liborio Romano

 

(I testi provenienti dall’estero ed in vernacolo dovranno essere accompagnati dalla relativa traduzione in italiano).

 

ELENCO PREMI

 

Al 1° classificato della Sezione “A1” – Poesia – 300 euro e targa

Al 1° Classificato della Sezione A2 – Poesia Vernacolo – Targa

Al 1° Classificato della Sezione A3 – Poesia Haiku – Targa

Al 1° Classificato della sezione B – Racconti – 200 euro e targa

Al 1° Classificato della sezione – Saggistica – Targa

Targhe, Diplomi o medaglie per il 2°, 3°, 4° e 5° classificato di ogni sezione e per altri concorrenti meritevoli di segnalazione

Targa del Circolo Culturale “Mario Luzi” alla migliore opera che tratterà un tema storico dell’antica “Veretum” o un argomento a carattere socio-culturale della “Veretum” moderna.

 

(In relazione al numero degli iscritti che perverranno i premi potranno anche variare in modo favorevole ai concorrenti finalisti)

Insieme ai testi dovrà essere versata una quota di lettura di 10,00 euro per la Sezione Poesia (fino ad un massimo di tre poesie e con l’aggiunta di 5,00 euro per ogni ulteriore poesia inviata), e di 10,00 euro per la Sezione Poesia Haiku (massimo 6 poesie) e di 15,00 euro per la Sezione Narrativa e Saggistica.

PER GLI ALLIEVI DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MEDIE LA PARTECIPAZIONE E’ GRATUITA. Per quelli delle Scuole Superiori è di 5,00 euro.

L’importo dovrà essere versato tramite bonifico bancario intestato alla Pro Loco di Patù acceso sulla Banca Sella di Castrignano del Capo sul seguente codice Iban: IT 15 S 03268 79550 052895391611 oppure consegnato a mano nella sede della Proloco di Patù.

 

GLI ELABORATI (3 poesie massimo 30 versi, racconti massimo 2 pagine e Saggio massimo 3 pagine, con carattere Arial, dimensione 12 e spaziatura 1,5) DOVRANNO ESSERE INVIATI TRAMITE POSTA ELETTRONICA, ai seguenti due indirizzi email,

info@prolocopatu.it

santoro3000@alice.it

 

Se consegnati a mano, direttamente alla Proloco, dovranno essere accompagnati da un supporto magnetico (CD) in cui dovranno essere riportate le opere cartacee.

 

LA PREMIAZIONE SI SVOLGERA’ NEL MESE DI SETTEMBRE 2017

(I finalisti saranno informati per tempo)

 

PER OGNI ULTERIORE INFORMAZIONE TELEFONARE DOPO LE ORE 14

al 366. 4748941 (Salvatore Armando Santoro, Presidente Circolo Mario Luzi)

Author: admin

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