Francesco NICOLOSI FAZIO- L’esclusiva di InScenaScénario. Il furto dell’Archivio “Giovanni Verga”

 

L’esclusiva di InScena\Scénario

 


IL FURTO DELL’ARCHIVIO “GIOVANNI VERGA”

Triste emblema d’Italia, del suo modo di curarsi dei Beni Culturali

°°°°

(da Catania)

Italia svenduta. Sicilia depredata. L’oro, i boschi, la cultura della nostra terra, portati via.

Strabiliante notizia: a seguito di denuncia degli eredi, bloccata la vendita all’asta dell’archivio Verga, bene di inestimabile valore. Veramente inestimabile, in quanto la parte minore era stata comprata, al ribasso, per due milioni di euro, un decennio fa. Una storia semplice e complicata (da chi ne ha illegittimo interesse), storia che tutti dobbiamo conoscere.

Durante il ventennio fascista il “Minculpop” prelevò la quasi totalità dell’archivio di Giovanni Verga, portati dalla sua casa nobiliare di Catania a Roma, per affidarlo ad uno studioso, che avrebbe dovuto redigere una pubblicazione, lavoro che sarebbe stato poi finanziato dal ministero.

Sembrava che, a seguito della guerra, l’enorme patrimonio fosse andato perduto, invece, già a partire dagli anni ’60, comparvero articoli di alcuni studiosi (anche siciliani) che citavano documenti inediti, non presenti nella minore raccolta rimasta a Catania. Il barone Pietro Verga, insospettito da ciò, e dopo inutili ricerche, nel 1975 denunciò il fatto alla procura di Catania, da lui ritenuta competente.

G.Verga in un acqualello di A. Gandolfo

Si sarebbe saputo dopo che il reato era stato commesso altrove. Nei primi anni duemila un politico siciliano acquistò all’asta la sola parte minore e residua, presente a Catania, per due milioni di euro (E. 2.000.000), per poi rinunciarvi.

Ecco lo scoop: nell’autunno 2016 la figlia dello studioso, colui che avrebbe dovuto lavorare sulla grande maggioranza dell’archivio per il Miculpop, tenta di vendere all’asta a Parigi il grandissimo patrimonio culturale in suo possesso.

Gli eredi Verga (che abbiamo recentemente incontrato) denunziano il fatto ai carabinieri che bloccano l’asta e sequestrano il grande archivio prima della vendita “anomala”. Adesso il tutto è in mano alla magistratura italiana, a meno dell’archivio che è custodito altrove…..

Tutto strabiliante, soprattutto per le analogie con i capolavori sottratti dai nazisti agli Ebrei e recentemente ritrovati e restituiti ai legittimi eredi. Si tratta  di misfatti compiuti da due regimi che sottraggono dei beni culturali ai loro cittadini onesti e, di contro, finti eredi (eredi in realtà dei malfattori) che propongono la vendita:  plurimilionaria.

Nel caso dei criminali culturali nazisti intervenne la giustizia europea, riconoscendo prontamente i diritti violati; nel caso dell’archivio Verga sta operando la giustizia italiana, ciascuna giustizia con i suoi tempi ed i suoi metodi……

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