Giuseppe ARDIZZONE- Contro il razzismo e le sue modalità (“Il diritto di contare”, un film di T. Melfi)

 

Il spettatore accorto

 


CONTRO IL RAZZISMO E LE SUE MODALITA

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Appunti sul film “Il diritto di contare” di T. Melfi

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Il 20 febbraio del 1962, per la prima volta, un astronauta americano , John Glenn, navigò in orbita attorno alla terra .

Lo stesso Glenn , tuttavia, dichiarò espressamente che  avrebbe rifiutato di volare  a meno che Katherine  Johnson non avesse verificato prima i calcoli  relativi al suo volo elaborati per la prima volta  dai calcolatori  elettronici della NASA.

L’impegno, la determinazione ed il merito della matematica afroamericana Katherine Johnson che , insieme alle sue colleghe Dorothy Vaughan e Mary Jackson, aiutò la NASA nella corsa allo spazio  sono raccontate  nel film “Il diritto di contare (HiddenFigures) ” del 2016, diretto da Theodore Melfi.

Il film non è solo una consacrazione del merito di queste straordinarie donne; ma, anche  la descrizione della difficoltà  del suo riconoscimento   a causa della discriminazione, in questo caso razziale, ma che spesso non ci risparmia in  tante altre modalità.

Siamo nei primi anni ’60 del secolo scorso , quando, in piena guerra fredda, il mondo comunque viveva un epoca di grande  ambizione e voglia di sfidare i propri limiti.

E’ in quel periodo che si svolge la grande competizione spaziale fra russi ed americani  con lo sviluppo collaterale di competenze, procedure , scoperte scientifiche che faranno fare al mondo un balzo in avanti anche dal punto di vista della crescita economica.

Per una volta gli eroi non erano sui campi di battaglia militari, ma su quelli dello studio , del lavoro , della ricerca scientifica, dell’impegno civile.

Solo grazie a mentalità capaci di sfidare i limiti creati da chi preferisce mantenere le proprie rendite di posizione, si raggiungono obiettivi  prima definiti impossibili . Solo  grazie a comportamenti positivamente devianti, si raggiunge l’innovazione sociale e scientifica.

Vi fu una classe politica  americana  capace di sfidare la segregazione razziale  e lo status quo.

Il pensiero va immediatamente ai fratelli Kennedy . A John e Bob che persero entrambi la vita ed ai grandi combattenti per i diriti civili degli afroamericani come Martin Luther King .

Il pensiero va a persone come Katherine, Dorothy e Mary che  ci mostrano come, grazie al proprio coraggio ed al proprio merito, si  riescano a sconfiggere gli atteggiamenti  razzisti e oscurantisti. Durante tutta la visione del film è presente e palpabile la forza e la determinazione di questo sentimento.

E’ un film contro il razzismo ? Certamente , ma è qualcosa di più.

Ci mostra la voglia di andare oltre i limiti posti alla crescità , al  miglioramento della società in cui viviamo  ed al rispetto della persona  in tutti i suoi aspetti. E’ un atteggiamento che dovremmo recuperare nei  tempi attuali se, per qualche motivo, lo abbiamo dimenticato!

Splendida l’interpretazione  delle attrici protagoniste:  da Taraji P. Henson nel ruolo di  Katherine Johnson a Octavia Spencer ( Dorothy Vaughan) a JanelleMonáe( Mary Jackson).

Buona anche l’interpretazione di un efficace Kevin Kostner.

Il film basato sul libro HiddenFigures: The Story of the African-American WomenWhoHelpedWin the Space Race di Margot Lee Shetterly ha avuto la candidatura agli Oscar  2016 per Miglior film , per Miglior attrice non protagonista a Octavia Spencer e per la  Migliore sceneggiatura non originale a Theodore Melfi e Allison Schroeder.

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