Furio FOSSATI*- A ciascuno la sua (“Beata ignoranza”, un film di Massimiliano Bruno)

Lo spettatore accorto

A CIASCUNO LA  SUA

Beata ignoranza

“Beata ignoranza”
Regia  Massimiliano Bruno
Sceneggiatura di  Massimiliano Bruno, Herbert Simone Paragnani, Gianni Corsi, basata sull’omonima commedia di Massimiliano Bruno.
Interpreti: Marco Giallini, Alessandro Gassmann, Valeria Bilello, Carolina Crescentini, Teresa Romagnoli, Giuseppe Ragone, Malvina Ruggiano, Emanuela Fanelli, Luca Angeletti, Luciano Scarpa, Teodoro Giambanco, Susy Laude Prod. Italia 2017

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Se un film si dovesse valutare basandosi unicamente sulla sceneggiatura – discretamente scritta e dove i personaggi sono trattati con precisione – Beata ignoranza potrebbe essere considerato un buon film. Così non è, perché sullo schermo hanno maggiore importanza i dialoghi che non le scene composite.

Senza contare che ci sono varie situazioni imposte più che comprese e forzature che rendono la storia non sempre interessante. Non è solo lo scontro tra metodi pedagogici che animano il contendere, ma il più classico rapporto di amicizia in cui una ragazza, amata da entrambi, decide di sposarne uno facendo infelice l’altro. Da qui lo scontro tra i due che si trovano ad insegnare nello stesso liceo. Difficile pensare che i docenti, dopo che si sono azzuffati davanti al cellulare di uno studente (quasi un milione di viste su Youtube) non vengano sospesi o, quantomeno, spostati di istituto.

Ancor meno convincente che la figlia nata durante il matrimonio – la madre è morta in un incidente stradale – voglia rappacificarsi col marito della madre (sì, lui credeva di essere il genitore) e col padre biologico, guarda caso l’altro insegnante. Si raggiunge il ridicolo quando la ragazza chiede ai due di rispettare la scommessa fatta davanti al telefonino imparando uno ad utilizzare tutti gli strumenti dell’informatica e l’altro a rinunciarvi per due mesi: il tutto ripreso in un documentario che dovrebbe poi essere venduto all’estero. Mancano le basi della credibilità e sono scarse le occasione per sorridere.

Tratto da un lavoro teatrale di Massimiliano Bruno da lui stesso cosceneggiato e diretto, non riesce mai a convincere. Sicuramente meglio che il serioso Gli ultimi saranno ultimi (2015) ma ancora inferiore a suoi titoli migliori. Nella prima mezz’ora succede poco o niente, e il regista cerca di sopperire con trovate registiche utilizzando primi piani forzosi, scene esagitate ed urlate, dialoghi fin troppo buonisti in un guazzabuglio da cui è difficile uscire soddisfatti. Marco Giallini e Alessandro Gassmann, qui assieme per la terza volta, recitano decorosamente ma senza mai dare l’impressione di credere a quello che dicono. Meglio i personaggi femminili più interessanti negli sviluppi e su tutto una musica a dire poco fastidiosa.

Due amici di sempre, cresciuti assieme, innamorati anche della stessa ragazza e per questo diventati nemici, si rincontrano come docenti in un liceo, uno schiavo dell’informatica e l’altro iper reazionario. Si picchiano davanti agli studenti e il video della rissa ottiene un milione di viste su Internet. La figlia dei due (uno è il padre biologico, l’altro quello che credeva di essere il genitore) chiede loro di rispettare la scommessa fatta in quel momento – uno rinuncerà all’informatica, l’altro ci si applicherà – e di essere protagonisti di un documentario che sarà venduto all’estero. Complicazioni a seguire…..


*Ringraziamo F. Fossati collega di Cinemasessanta e Cinemaeteatro.com

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