Giuseppe ARDIZZONE- Un vincitore quasi misconosciuto (l’Oscar con gaffe a “Moonlight”)

 

Premi Oscar



UN VINCITORE QUASI MISCONOSCIUTO

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Chiron -per una gaffe di palcoscenico- ha rischiato di non avere  fortuna neanche nella notte più importante della sua vita: l’attribuzione del premio  più  ambìto

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Il protagonista, il regista Barry Jenkins , produttori, attori e tutta l’equipe che ha collaborato alla realizzazione di “ Moonlight” hanno dovuto, infatti, aspettare che si facesse chiarezza sull’errore, che aveva portato ad una iniziale premiazione  di “ La la land” , per poter finalmente salire a loro volta sul palco e ricevere gli applausi e  l’Oscar per il miglior film dell’anno.

“Moonlight” ha potuto così aggiungere questo premio a quelli già ottenuti con la premiazione  di  Mahershala Ali  per miglior attore non protagonista  e di Barry Jenkins e Tarell Alvin McCraneyper la migliore sceneggiatura non originale.

Basato sull’opera teatrale “delle solitudini”  che caratterizzano il percorso di una giovane vita  nei quartieri periferici americani, la narrazione è suddivisa in tre parti in cui il protagonista è ancora bambino , quindi adolescente ed infine giovane adulto.

Il “ piccoletto”,  già presente in “Moonlight Black Boys Look Blue” dello stesso Tarell Alvin McCraney , il film ci parla delle difficoltà e mbino nero che osserviamo muoversi solo e spaventato nella prima parte del film non hacasa,  né una famiglia che possano definirsi tali ed, alla fine, forse neanche un nome con cui essere chiamato (almeno un   riferimento ad una sua dignità identitaria).

L’unica figura percettibile, o per meglio dire assente, è quella femminile di una madre che si occupa di lui solo per manifestargli la terribile ambiguità dei propri sentimenti, divisi fra il fastidio e l’intralcio della presenza del figlio  nella sua vita e la coscienza di provare per lui un affetto materno insopprimibile.

La realtà vissuta dal  “ piccoletto “ sarà tuttavia quella di una madre da odiare.

Assente,  perché perennemente presa fra l’assunzione di droga e l’esercizio della prostituzione, e terribilmente presente quando lo scaccia di casa perché impegnata a  svolgere la “ professione”  o quando lo rimprovera per aver fatto tardi o non essere ancora andato a scuola.

Per il resto, il ragazzino vive nella più completasolitudine,  in balia  della strada , dei suoi pericoli e delle sue difficoltà. La sua sostanziale diversità attirerà poi  i “bulli” , i cani da guardia del gregge che si sentono in dovere di punire e perseguitare  tutti coloro che con il loro atteggiamento e comportamento attirano la loro attenzione , rappresentando già questo un elemento di colpa.

Sfuggendo ad una di queste persecuzioni “il piccoletto” incontrerà l’unica figura maschile adulta di riferimento della sua vita: Juan, lospacciatore di origine cubana, che si prenderà cura di lui, insieme alla sua donna “Teresa”, anche se occasionalmente.

Sarà Juan ad insegnargli a rilassarsi nell’acqua ed imparare a nuotare e a  tentare di essere comunque se stesso. Sarà Juan a raccontargli che sotto i raggi della luna i piccoli bambini neri diventano “blu”: belli e magici, come gli aveva spiegato tanti anni prima una vecchiasignora.

Il rapporto con l’acqua (talvolta echeggiante un vecchio, poetico, edipoco film di Bertolucci, “La luna”) , con il mare sotto i raggi della luna saranno una delle aree di rifugio per il giovane Chiron. Solo in quella situazione potrà sentirsi anche lui “ blu” e finalmente, senza paura né agitazione, potrà stare sdraiato nel silenzio , di fronte al  mare ad ascoltare  i battiti del suo cuore.

Tutto intorno, tuttavia, la situazione è sempre più pesante. Morto Juan, l’unica figura di riferimento positivo rimane la sua donna Teresa, che tuttavia, per Chiron, non ha la stessa rilevanza di quella dello scomparso. La figura di Juan non doveva scontrarsi con quella di un padre mai conosciuto; mentre, Teresa si misura con quella reale di una madre sempre più pesante.  Le persecuzioni continuano e l’unico momento di vera serenità rimane quello  davanti al mare, sotto i raggi della luna.

Sarà proprio in quella situazione che dividerà   quel momento d’intimità e di verità  con l’unico amico presente nella sua adolescenza in un miscuglio di sensazioni  che avranno pure un risvolto sessuale.

Un’amicizia contraddittoria e inaffidabile che dietro la pressione persecutoria del bullismo porterà proprio l’amico Kevin a massacrarlo di pugni lì per la strada, davanti ai suoi nemici. Ma la misura è colma, ed il giovane Chiron,  seguendo in cuor suo la figura di riferimento maschile adulta di Juan,  prima prenderà a sediate il capo dei “ Bulli”, lasciandolo a terra  e poi, dopo un periodo di galera , giovane e possente adulto   diventerà uno spacciatore di droga   rispettato e temuto dai suoi gregari.

Il simbolo del successo  sarà come per Juan la macchina  di lusso con cui si sposta per il quartiere ,  e poi  la pesante collana dorata  al collo  ed altro ancora.

E’ solo a questo punto che potrà forse fare i conti con il proprio passato.

Sarà disposto, quindi,a rivedere la madre, accettandone il tardivo pentimento e la manifestazione d’amore. Accetterà anche di rivedere l’amico inaffidabile e controverso della sua adolescenza, che ha rappresentato, comunque,l’unica sua esperienza affettiva.

I due  giovani adulti , reduci ognuno dalle proprie esperienze, si rincontreranno  riuscendo ad aprire ancora il loro cuore e forse tentando un futuro di amici , di amanti o chissà cosa?

Non  importa, se e comunque,riusciranno ad aiutarsi reciprocamente,  ad essere se stessi e riscoprirsi “ blu” sotto i raggi della luna.

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