Il mestiere del critico
LE DONNE AL POTERE… MA SOLO IN SCENA
La commedia Ecclesiazuse di Aristofane in scena al Teatro Piscator di Catania
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Come salvare lo Stato?
Aristofane docet in questa commedia “sbalorditivamente precorritrice dell’esperienza comunista del ‘900, …ma anche un’astuta riflessione critica dei tentativi rivoluzionari dei movimenti femministi. Lo spettacolo nasce da questa impressione”, scrive Orofino nelle sue note di regia.
La terza delle commedie delle donne, Ecclesiazuse, anticipatrice dunque di due grandi temi, rivive rinverdita dalla dinamica regia di questo giovane esponente della “nouvelle vague” teatrale, solleticato da un testo disorganico, precario, traballante, ma proprio per questo foriero di straordinaria forza drammaturgica. Orofino infatti ama recuperare testi classici, rinnovandoli in un sinergico connubio di musiche e movimenti di scena, accanto alla parola, asciugata e asciutta, essenziale, per delineare il percorso e l’intenzione registica in un intreccio inestricabile senza tempo e spazio.
Privo di soluzioni, il capolavoro di Aristofane è dunque un invito alla riflessione per noi uomini e donne del mondo contemporaneo, nato da vittorie e sconfitte dei movimenti femministi e dai tentativi di riorganizzazione socialista. Utopia, nel contesto dell’opera, destinata ad infrangersi miseramente, trasformandosi addirittura nella carnascialesca, esilarante, farsa finale culminante nel grottesco girotondo delle orribili vecchie assatanate all’inseguimento del giovane da concupire e nel fantasma di una possibile dittatura.
Rappresentata probabilmente nel 392 a.C., questa commedia politico-satirica pencolante tra utopia e razionalità è la storia di un gruppo di donne che decide di prendere il potere con un vero e proprio colpo di stato, mascherandosi da uomini con i vestiti dei mariti per accedere al Parlamento e votare il governo alle donne. Impadronitesi del potere, le donne decidono di mettere tutti i beni in comune, amore compreso. Ma le leggi come sempre vengono interpretate secondo gli umani bisogni, con conseguenze parossistiche. Le vecchie e le brutte, decreto in mano, rivendicheranno il loro diritto ad essere amate, come le giovani e belle. Patetico finale che invita al sorriso lasciando però molto amaro in bocca.
La scarna, ludica vicenda si apre con una suggestiva camminata corale di spalle, accompagnata dalla rauca voce di Tom Waits e in seguito dalle note “rivoluzionarie” degli Inti Illimani (che rendono fondamentale il ruolo delle musiche nella pièce), fino a snodarsi tra suggestive soluzioni sceniche corali, a tratti illuminate da spunti poetici, tra scenografie e costumi ironici ed essenziali, a cui hanno infaticabilmente prestato corpo e voce gli “Instabili”, compagnia catanese, per la maggior parte composta da docenti, uniti da una inestinguibile passione drammaturgica, corroborata da circa 20 anni di corsi di teatro, laboratori, regie teatrali, spettacoli dalla cifra colta e garbatamente ironica, in una insolita formula di autonoma regia democratica. Compagnia che in questi ultimi anni ha scelto di avvalersi di registi affermati come Gianni Salvo e ora Alberto Orofino, realizzando esperienze significative da La Classe Morta di Kantor a questo Ecclesiazuse di Aristofane, chiaro invito alla divertita riflessione da parte del talentuoso regista.
Catanese di nascita, formatosi al Piccolo di Milano, sotto la direzione di Luca Ronconi, Nicola Alberto Orofino è ritornato alla sua terra d’origine, pur mantenendo i rapporti con Milano e con il resto d’Italia, con regie ricche di innovazioni. In quest’ultima opera ha dato spessore e leggerezza a un testo poco praticato, stimolando gli Instabili ad un’azione sinergica e compatta. Un taglio registico che concretizza quella ricerca di un nuovo teatro, dove l’impegno non necessariamente passa per la verbosità e la “serietà”. Un teatro coinvolgente dove la ricchezza dinamica dei linguaggi fornisce una chiave innovativa, sostenuta da una classicità coesa.
Ecclesiazuse
di Aristofane
Adattamento e regia Nicola Alberto Orofino
Produzione Gli Instabili
Con Giovanni Calabretta, Luciana Camano, Anna Di Mauro, Rita Patti, Maribella Piana, Gabriella Russo, Marika Russo, Carmelo Scaccianoce, Sergio Trefiletti.
E con la partecipazione di Mattia Giardini.
Voce fuori campo di Egle Doria.
Scene e costumi degli Instabili
Al Teatro Piscator di Catania.