Dorme sulla collina- Pasquale Squitieri, regista, ex parlamentare
Dorme sulla collina
PASQUALE SQUITIERI
Regista, ex parlamentare
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Addio a Pasquale Squitieri. Il regista nato a Napoli il 27 novembre, è venuto a mancare questa mattina a Roma, dopo lunga malattia.
Squitieri- autore (ed uomo) veemente, impulsivo, contraddittorio, ma tendezialmente indisposto ai compromessi- debutta alla regia nel 1969 con il film “Io e Dio”, prodotto da Vittorio De Sica. Poi con lo pseudonimo William Redford firmò due pellicole del genere spaghetti western, “Django sfida Sartana” del 1970 e “La vendetta è
un piatto che si serve freddo” del 1971.
un piatto che si serve freddo” del 1971.
Squitieri-dicevamo- era durissimo, talvolta spietato sul set come nella vita. Ma rispettoso e leale con le persone e con i suoi collaboratori che mettevano passione e onestà nel proprio lavoro. Tutto da riscoprire un suo film del 1985, “Il Pentito” con Franco Nero, Max von Sydow e Tony Musante: storia di un mafioso che rientra dagli Stati Uniti per confessare in cambio della protezione dei suoi cari.
Fu una rievocazione dei fatti e persone celeberrimi: il banchiere Sindona, il giudice Falcone, il superpentito Buscetta.
Fu una rievocazione dei fatti e persone celeberrimi: il banchiere Sindona, il giudice Falcone, il superpentito Buscetta.
Laureato in giurisprudenza, Squitieri era noto in particolar modo per i suoi film storico-politici, alcuni dei quali gli valsero non poche critiche. Tra questi sono da citare “I guappi” (1973), “Claretta” (1984) e “Li chiamarono… briganti!” (1999), film sul brigantaggio postunitario che narra la storia del suo maggior rappresentante Carmine Crocco: il film fu molto contestato e venne, in breve tempo ritirato dalle sale. Squitieri fu aspramente criticato anche al festival di Venezia presentando la sua opera Claretta.
Ultima sua opera fu, agli inizi del nuovo millennio, “L’avvocato Di Gregorio”, protagonista un grande Giorgoi Albertazzi, alle prese con la malavita e i ricatti d’una Napoli omertosa e inifferente. Ma il film ebbe scarsa distribuzione e sparì nel silenzio, nonostante positive accoglienze critiche.
Come si sa, Squitieri e’ stato legato sentimentalmente dagli anni Settanta all’attrice Claudia Cardinale, recitando in molti suoi film come “I guappi” del 1974, “Il prefetto di ferro” del 1977 e Corleone l’anno successivo. Dalla loro relazione, è nata la figlia Claudine.
Dal 2003 era a fianco della attrice e cantante Ottavia Fusco, sposata nel dicembre 2013.
Anche la sua esperienza politica è stata controversa. Nel 1971 sottoscrisse la lettera aperta a L’Espresso sul caso Pinelli e nell’ottobre dello stesso anno l’autodenuncia pubblicata su Lotta Continua in cui esprimeva solidarietà verso alcuni militanti e direttori responsabili del giornale inquisiti per istigazione a delinquere. Ma negli anni si spostò a destra: fu candidato
ed eletto senatore nelle liste di Alleanza Nazionale nel 1994 nel collegio di Andria-Barletta.
ed eletto senatore nelle liste di Alleanza Nazionale nel 1994 nel collegio di Andria-Barletta.
A seguito alle delusioni continue della sinistra (sul rilancio delle attività cinematografiche), Squitieri si avvicinò alla destra “perché più nazionalista” e quindi con la speranza di una “rinascita professionele” -insieme ad una Cinecittà da ricordo nostalgico ma disatteso. L’ultima sua apparizione pubblica è avvenuta lo scorso dicembre a Spoleto nel corso dell’annuale edizione “Primo piano sull’autore” (diretta da Franco Mariotti) a lui dedicata. (Articolo21)