R. Ma.- Bilanci. Teatro di Roma (2014-2016). Un triennio di esiti eccellenti

 

Teatro di Roma

 

 

TEATRO ARGENTINA e TEATRO INDIA

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2014-2016

Un triennio di grandi successi ed esiti eccellenti

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Bilancio positivo e solidi successi per il Teatro di Roma – Teatro Nazionale, che durante il triennio 2014-2016 ha registrato un incremento esponenziale in tutte le attività, con un notevole aumento degli abbonati, del pubblico, degli incassi, delle rappresentazioni e delle produzioni.

Numeri importanti che raccontano come la conduzione del Teatro Pubblico Capitolino – presieduto da Marino Sinibaldi da gennaio 2014 e diretto da Antonio Calbi da maggio 2014 – lo abbia rilanciato con determinazione puntando su un’offerta di teatro e di cultura trasversale, inclusiva e di valore, garantendo la qualità delle proposte non soltanto sul piano delle creatività, ma anche su quello della produttività, in osservanza alla nuova riforma del FUS (in base al DM Franceschini del luglio 2014). Dunque, un bilancio assai positivo premiato, in particolare, dall’aumento degli spettatori che oggi rappresentano una nuova comunità di pubblico vivace e partecipe, che ha affollato e fatto registrare quasi sempre il tutto esaurito in questo triennio punteggiato da nuove produzioni, spettacoli “monumentali”, accadimenti culturali, originali ed emozionanti.

L’eloquenza dei numeri

Rispetto al 2013 il Teatro di Roma registra ottimi risultati nelle sale di Argentina e India. Dati eccellenti che nel 2016 portano il numero degli spettatori complessivi a 144.493 (63.313 nel 2013), con un incremento del 128%; mentre le alzate di sipario totali (comprensive degli accadimenti culturali a ingresso libero o a pagamento) sono state 795, con un aumento del 444%.

Nel corso del triennio i ricavi al botteghino sono cresciuti in media del 25% rispetto al 2013 (con un picco del 65% nel 2015 rispetto al 2014), grazie anche all’aumento degli spettacoli rappresentati, sia prodotti (65) che ospitati (254), nonché di altri eventi a ingresso libero (271), per un totale di 590 attività con un incremento che raggiunge nel solo 2016 il 186% sempre rispetto al 2013.

Il dato più eloquente è però l’aumento del 137% degli abbonati (13.103 nella stagione in corso rispetto a quella del 2013/2014), con un aumento del 265% delle card libere e del 177% delle card under 18

Numeri importanti che certificano la grande risposta da parte del pubblico ad una programmazione all’insegna della qualità e originalità delle proposte. Il successo è anche dovuto a una strategia di semplificazione dell’acquisto dei biglietti (con un incremento della vendita on line del 54%) promuovendo un nuovo modo di frequentare le nostre sale e di partecipare alla grande messa di proposte. Grande riscontro hanno ottenuto le Libertine Card: card prepagate a scalare che consentono di scegliere “lo spettacolo che vuoi, con chi vuoi, quando vuoi”. Vere e proprie “bussole pass-partout” per orientarsi nei diversi percorsi e progetti che hanno strutturato le tre stagioni.

La drammaturgia contemporanea, le produzioni e la creatività romana nel triennio 2014-2016

Un teatro plurale e aperto che dal 2014 opera per percorsi tematici costruendo Stagioni a progetti, ognuna con il proprio senso, la propria necessità, la propria ragione. Protagonista del triennio la drammaturgia contemporanea, declinata e interpretata da un folto gruppo di autori e artisti che si connotano per capacità di innovazione e coraggio nella scrittura. Un modo possibile per perseguire la “tradizione del nuovo” dove perni del progetto produttivo triennale sono le regie (204 registi di cui 59 prodotti), le scritture del presente firmate da autori viventi (131 di cui 54 prodotti) e le compagnie indipendenti (41 di cui 11 prodotte).

Un intreccio di elementi che conferma l’impegno del Teatro di Roma a sostenere sia la migliore tradizione che le ricerche più avanzate. Dai grandi maestri della scena internazionale come Peter Stein (Der Park), la ricerca contemporanea di Romeo Castellucci (Go down, Moses), l’estro argentino di Claudio Tolcachir (Emilia); agli artisti che rileggono la tradizione in termini di modernità e attualità come Federico Tiezzi (Calderón), Mario Martone (Carmen), Toni Servillo (Le voci di dentro), Antonio Latella (Natale in casa Cupiello), Massimo Popolizio (Ragazzi di vita), Giovanna Marini (Sono Pasolini); fino ai registi dell’età di mezzo, una geografia di talenti, sensibilità, intelligenze creative indipendenti, espressioni del territorio.

Infatti, tanti e diversi sono gli artisti e le compagnie romane che il Teatro di Roma ha sostenuto e prodotto: Fabrizio Arcuri (Sweet Home Europa, Candide, Ritratto di una Capitale, in doppia edizione), Lucia Calamaro (Diario del tempo 1 e La vita ferma), Daria Deflorian e Antonio Tagliarini (Quando non so cosa fare cosa faccio?), Veronica Cruciani (Preamleto), Andrea Baracco (Hamlet), Lisa Ferlazzo Natoli con lacasadargilla (Lear di Edward Bond), Roberto Scarpetti (Viva l’Italia – Le morti di Fausto e Iaio, Prima della bomba e 28 battiti), Fabrizio Parenti (I Furiosi), Fabrizio Pallara (Alice), la Compagnia Biancofango (Romeo e Giulietta), Luca Brinchi e Daniele Spanò (Aminta).

Seguono gli artisti impegnati a raccontare il tempo presente, la sua crisi e le sue contraddizioni: Enzo Cosimi (Estasi), Piero Maccarinelli (L’Esposizione Universale), Emanuela Giordano (Il viaggio di Enea), Patrizia Zappa Mulas (Chiudi gli occhi), Antonio Piovanelli (Michelangelo Vita); Marco Carniti (L’indecenza e la forma), Riccardo Caporossi (Mura), Graziano Piazza (Misura X Misura), Giovanna Bozzolo (Storie dall’Odissea).

Le produzioni si completano con le creazioni per i piccoli spettatori: Mediterranea Foodball Club di Gigi Palla, Nicola Sapio e Gianfranco Teodoro; Leo da un’idea di Alberto Nucci Angeli e Lorenzo Terranera; ed ancora gli spettacoli del Laboratorio Teatrale Integrato Piero Gabrielli, L’albero di Rodari, PinocchioPurgatorio e Carosello Italiano, diretti da Roberto Gandini.

Cuore dei nostri “paesaggi teatrali” è stato il polittico Ritratto di una Capitale – Ventiquattro scene di una giornata a Roma. Una sinfonia di racconti e visioni firmati da 26 autori, di ogni genere e generazione, che ha restituito al teatro l’immagine della città, riportando la città a teatro. Secondo momento di questo progetto sarà Ritratto di una Nazione – L’Italia al lavoro, con 20 “scene” dall’Italia di oggi in arrivo dalle 20 regioni del Paese. Nel 2017 andrà in scena la prima parte, composta da dieci tasselli, commissionati ad altrettanti autori di altrettante regioni.

Premi e riconoscimenti

Diversi i riconoscimenti e i premi ricevuti nel 2015: Premio Le Maschere del Teatro Italiano: 10 nomination su 13 categorie, 3 i premi ottenuti – miglior regia Antonio Latella per Natale in casa Cupiello, migliore scenografia Ferdinand Wogerbauer per Der Park, miglior attore emergente Alessandro Averone per Der Park; Premi della Critica Teatrale, Antonio Latella per la regia di Natale in casa Cupiello e Monica Piseddu per l’interpretazione di Natale in casa Cupiello; Premi Ubu, Monica Piseddu per Natale in casa Cupiello, Go Down Moses per le scene; Premio Enriquez e Premio Anima a Piero Maccarinelli per L’Esposizione Universale; Premio Giovani Vincenzo Cerami a Ferdinand Wogerbauer per la scenografia di Der Park; Premio Hystrio a Lino Musella per Natale in casa Cupiello.

Nel 2015 il sindaco Ignazio Marino, su indicazione del Teatro di Roma, consegna la Lupa Capitolina a Peter Stein (l’11 giugno al Teatro Argentina).

Nel 2016: Premio Franco Enriquez al Teatro di Roma per la categoria Teatri e luoghi di spettacolo; Premio Giovani Vincenzo Cerami a Preamleto: Veronica Cruciani, per la regia, Manuela Mandracchia, migliore attrice, Massimo Foschi, migliore attore. Premio Ubu, il Teatro di Roma compete in cinque categorie (migliore spettacolo, migliore regia, migliore scenografia, migliore attore protagonista, migliore spettacolo straniero presentato in Italia) e riceve il premio per la migliore regia, Federico Tiezzi, per Calderòn.

Al direttore Antonio Calbi sono andati il Premio Franco Enriquez per la direzione del Teatro di Roma; il Premio Anima “per la sua idea di teatro come strumento sociale e agorà civile”; il Premio della Critica 2016 per il complesso delle attività del Teatro di Roma; il Premio Heraclea come una delle “eccellenze espresse dalla regione Basilicata”, sua terra di origine “e per essere stato tra i promotori di Matera Capitale Europea della Cultura 2019”. Infine, la Repubblica Francese lo nomina Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres.

Nel 2016 il commissario Francesco Paolo Tronca, su indicazione del Teatro di Roma, consegna la Lupa Capitolina a Peter Brook (l’11 maggio al Teatro Argentina)

I  cicli culturali

Nel rinnovare la sua funzione di “agorà culturale e civile”, il Teatro di Roma ha arricchito la propria programmazione con progetti dedicati a diverse discipline, arti e saperi. Un articolato programma di manifestazioni, appuntamenti, eventi culturali, seguiti e ampiamente partecipati con il Teatro Argentina esaurito in ogni ordine di posto: dai cicli Luce sull’archeologia, La verità vi prego sul denaro e Conversazioni sulle Rovine, alle proiezioni di film e documentari, dalle presentazioni di libri agli incontri con gli artisti, convegni, premi ospitati e gli omaggi a Luca Ronconi e Pier Paolo Pasolini, alla serata celebrativa per il 60°anniversario del gemellaggio tra le città speciali di Parigi e Roma, al Prologo d’arte e d’amore per un’Italia Europea, realizzato il 30 giugno 2014, in apertura del semestre europeo a conduzione italiana, alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

La Scuola di Teatro e Perfezionamento professionale del Teatro di Roma

In ossequio alle direttive del DM Franceschini, nel 2015 è stata istituita la Scuola di Teatro e Perfezionamento professionale del Teatro di Roma, finalizzata alla specializzazione e all’immissione nel mercato del lavoro di giovani neodiplomati di accademie e scuole pubbliche e private italiane. Fra i progetti realizzati: L’Esposizione Universale di Luigi Squarzina, diretto da Piero Maccarinelli; Chiudi gli occhi scritto e diretto da Patrizia Zappa Mulas; Forme scritto e diretto da Riccardo Caporossi; Cymbeline a cura di Gianluigi Fogacci.

L’anno accademico 2017 prevede laboratori, masterclass, workshop con Oskaras Korsunovas, Claudia Castellucci, Alessio Bergamo, Carla Chiarelli, Muta Imago, Massimo Di Michele.

Ufficio Stampa Teatro di Roma:

Amelia Realino _ tel. 06.684.000.308 I 345.4465117 I e_ mail: ufficiostampa@teatrodiroma.net

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