Francesco NICOLOSI FAZIO- Losco* Verticale. Una soluzione che va contro l’ambiente

 

Agorà


 

LOSCO* VERTICALE

La torre Guinigi di Lucca

Una soluzione che va contro l’ambiente.

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Alla ricerca di modelli e sinergie, per il “Recupero del Bosco Etneo”, ci siamo imbattuti nel progetto che la città di Parigi vuol portare avanti per ricongiungere le grandi aree a verde attraverso l’intero territorio metropolitano. Sostanzialmente è la stessa idea fondante il nostro progetto Etneo, con rapporti tra verde ed edificato non tanto dissimili. Il vantaggio è che all’interno della città di Parigi esistono già i boschi (ad es. Il “Bois de Boulogne”), dove addirittura nidificano le aquile.

Ma alcune notizie non ci hanno confortato del tutto. Innanzi tutto la realizzazione, sulle acque della Senna, di alcuni barconi pieni di terra dove sono stati impiantati alberi d’alto fusto, il tutto per una spesa di 3.000.000 di euro. Con la stessa cifra si potevano recuperare circa 3.000.000 di metri quadri di bosco. Ma l’allarme è stato amplificato quando la sindaca Hidalgo ha affermato che per realizzare il verde nella città di Parigi si farà ricorso al Bosco Verticale. Entriamo nel merito.

L’idea.

Guardando il volto del ministro italiano del lavoro viene da pensare all’antica battuta: “Quando si cresce la barba sul volto è come quando gli architetti crescono il verde sui prospetti: una brutta facciata!”. L’idea di mettere sugli edifici il verde la conoscevano già gli assiro-babilonesi, quindi, come dice la coeva Bibbia: “Niente di nuovo sotto il sole”. Inoltre, con il massimo rispetto per la categoria professionale, molti geometri si sono sempre dilettati nel realizzare poderose erte fioriere, spesso per aggirare regolamenti edilizi e/o limiiti superficiali (nei solai) di finanziamenti pubblici.

L’architettura.

Un approccio corretto alla storia dell’architettura moderna non può prescindere dal rispetto per le soluzioni compositive raggiunte da un secolo circa. Immaginare di coprire i grattacieli esistenti con tante fioriere “paesane” è un delitto contro la storia dell’architettura, che ha segnato (nel XX secolo) una grandiosa evoluzione irreversibile. Una mimesi che non giova all’architettura.

Da non trascurare la vivibilità degli ambienti, con un verde che ottunde i vetri, magari costringendo gli abitanti a tenere accese le luci tutto il giorno (ed il risparmio energetico?) e rinunciando a godere della visuale, per cui magari hanno speso una notevole cifra dì acquisto o d’affitto. Inoltre la stessa definizione di “bosco” cozza con le diverse dimensioni: un bosco è costituito da alberi di almeno dieci metri di altezza mentre gli interpiani sono di misura inferiore ad 1/3. Solai sfondati?

Le strutture.

Sperando che l’idea dei “Giardini pensili” non venga riesumata effettivamente, mediante la realizzazione di nuove costruzioni, da ingegneri ci poniamo il problema di come poter adeguare le strutture esistenti agli enormi carichi che un vero giardino pensile richiede, in particolar modo per i corpi esterni aggettanti.  Tale difatti sembra essere l’idea che vuole seguire la sindaca parigina. Conoscendo le grandi difficoltà in cui si incorre per adeguare una struttura esistente a nuovi carichi (ad es. sismici), viene da pensare che certamente nella città di Parigi non hanno veri problemi da risolvere, creandosene di inesistenti.

Speriamo niente di *losco!

L’ambiente.

Con i prevedibili costi realizzativi e gestionali necessari  al “mascariamento” dei grattacieli si potranno realizzare, a parità di spesa, milioni di metri quadri di bosco, ottenendo così un grande abbattimento del CO2. Inoltre per gestire le fioriere si prevedono ulteriori impegni di energia per sollevare a “quota grattacielo” migliaia di metri cubi d’acqua al giorno.

Per l’ambiente  si consiglia nei balconi, invece del “bosco verticale”, l’orto orizzontale, dove con patate, peperoni e pomodori si otterranno ortaggi veramente biologici, a “centimetro zero”.

Anche per questa vicenda “ambientalista” ci auguriamo che prevalga il buon senso, forse smarrito.

*L’autore dell’articolo è esponente della Libera Associazione Ingegneri

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