Dorme sulla collina- Emmanuelle Riva, attrice

 

Dorme sulla collina

 

 

EMMANUELLE RIVA

Emmanuelle Riva ai premi César 2013

Attrice

****

Ad  89 anni scompare Emmanuelle Riva, grande attrice francese protagonista della Nouvelle Vague. Nel 1962 aveva vinto la Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile alla 23ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia grazie al film Il delitto di Thérèse Desqueyroux, mentre nel 2013 è stata nominata al Premio Oscar come miglior attrice protagonista per Amour, storia d’amore e malattia accanto a Jean Louis Trintignant di Michael Haneke.

Emmanuelle Riva, pseudonimo di Paulette Germaine Riva (Cheniménil, 24 febbraio 1927), iniziò la sua carriera nel mondo dello spettacolo come costumista teatrale. Il suo debutto a teatro avvenne con lo spettacolo Uomo e superuomo di George Bernard Shaw, nel 1954. Quattro anni dopo l’esordio sul grande schermo in Le grandi famiglie di Denys de la Patellière, ma il primo ruolo di un certo rilievo arrivò con Resnais per Hiroshima mon amour nel 1959.

Emmanuelle Riva nel film “Kapo” (1959)

Nel 1960 fu diretta da Antonio Pietrangeli in Adua e le compagne e due anni dopo, con Il delitto di Thérèse Desqueyroux, di Georges Franju si aggiudicò la Coppa Volpi a Venezia. L’anno successivo fu un italiano, Luciano Salce, a dirigerla nel film Le ore dell’amore, ma anche Marco Bellocchio la volle poi in un suo film nel 1982: Gli occhi, la bocca. Nel 1967 fu invece una donna, Jacqueline Audry, a dirigerla ne I frutti amari. Nel ’93 fu la volta di Tre colori: film blu dove recita la parte della mamma della protagonista Julie (Juliette Binoche) nel celebre film della trilogia di Krzysztof Kieslowski. Si affacciò al nuovo millennio con La Mort intime di Jean-Pierre Améris nel 2001, poi nel 2004 è in Éros thérapie di Danièle Dubroux.

Emmanuelle Riva con il regista Michael Haneke e Jean-Louis Trintignant ricevono la Palma d’oro a Cannes
Nel 2012 Emmanuelle Riva è stata Anne, protagonista di Amour di Haneke, film vincitore di Cannes 2012 e del premio Oscar come miglior film straniero e con il quale l’attrice si è aggiudicata il suo primo César. Questo film è il suo vero testamento d’attrice: accanto a Jean-Louis Trintignant cosegna al grande schermo il ritratto di questa donna, menomata dall’ictus, costretta sulla sedia a rotelle, ma ancora vitale.

Sarà l’affetto smisurato del compagno, la sua dedizione totale, il grande atto d’amore del film. Come scriveva Natalia Aspesi su Repubblica in occasione dell’uscita del film: “Ci vuole molto coraggio, e anche molta intelligenza, perché due attori Jean-Louis Trintignant, 81 anni, e Emmanuelle Riva, 85 anni, in ottima salute, accettino di interpretare gli orrori di una vecchiaia tragica purtroppo non rara. “Ma io mi sono molto divertita, per fortuna io non sono Anne – diceva scherzando l’attrice – e lavorare con Haneke è davvero un privilegio. Io sono una persona ancora abbastanza agile, e ho dovuto imparare a muovermi con la lentezza dei vecchi”. (ansa\repubblica)

Author: admin

Share This Post On