Gianfranco MIGLIO PICCHETTO – Come se nulla fosse…. l’agilità di Paolo Gentiloni

Il corsivo

 

L’AGILITA’ DI PAOLO GENTILONI

Ma il referendum? Come se nulla fosse….

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1) Paolo Gentiloni è conosciuto nel suo ambiente come quello che appoggia sempre chi acchiappa il potere, specie se ottenuto con lo staisereno#. E’ l’incontrastato “Re dell’accodamento”.
Tuttavia bisogna dire che nel suo campo è esperto: nessuno come lui sa saltare sui treni in corsa: quelli del vincitore.

In poche parole è una zucca vuota, un niente pressato dentro un vuoto spinto (cit.caffé Lavazza).
(Pur)Con tutta la capacità di adattamento che noi italiani abbiamo imparato a forza di bastonate, non ci sembra che questo distinto signore sia la persona giusta per mettere ordine ad una situazione ingarbugliata con le destre e i grillini all’arrembaggio.

Questo incarico è uno schiaffo a tutti coloro che sono andati a votare al referendum, compresi quelli che hanno votato SI perché, snaturando questo importante istituto, l’unico di vera coscienza popolare, un giorno si rivolgerà come un boomerang contro di loro nei futuri referendum. Che delusione, caro Mattarellone. (Jfrank)

2) Paolo Gentiloni è discendente della famiglia dei conti Gentiloni Silverj, Nobili di Filottrano (AN), di Cingoli (MC) e di Macerata, imparentati con Vincenzo Ottorino Gentiloni, noto per l’omonimo Patto che a inizio ‘900 segnò l’ingresso dei cattolici nella vita politica italiana”.
Come garanzia di continuità direi che stiamo a cavallo.
Gattopardo 2.0 (Carmen)

3) Il problema di Gentiloni non è certo essere arrivato terzo alle primarie del Pd a Roma. Ci sono esponenti politici di destra quanto di sinistra che sono ai vertici di partiti e istituzioni senza aver mai preso un voto.

Il problema di un ormai ‘cotto e fatto’ governo Gentiloni è la totale continuità politica con il governo Renzi. Il problema è la solita liturgia del potere che si ricicla, che cambia per non cambiare niente.

19 milioni di persone non hanno votato contro una persona, ma contro una pessima riforma istituzionale e contro le politiche di cui quella persona e quel gruppo dirigente ne erano i portavoce (Diego)

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