Francesco NICOLOSI FAZIO- Lettera aperta. La Capitale. Nostra (Catania chiama Palermo)

 

Lettera aperta



LA CAPITALE. NOSTRA.

Catania e la Sicilia tutta chiedono aiuto a Palermo.

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Nella storia, la città di Catania ha tanto ricevuto dalla capitale del regno di Sicilia. La nostra Santa Agata forse era proprio una nobile Palermitana, pur se il “nata a Palermo” è stata interpretata dai più campanilisti in “nata a Galermo”, antico borgo etneo, poi comune, oggi frazione.

Ma, più recentemente, se abbiamo un aeroporto, un Policlinico ed una Città Universitaria lo dobbiamo certamente alla generosità del palermitano Vincenzo Lanza di Trabia, che donò alla nostra città le relative immense aree, di valore oggi inestimabile. Fino a qualche tempo fa, era giustamente intitolato a questo nobile uomo, provetto aviatore, il nostro aeroporto.

Tornando un poco più indietro nel tempo,  se Vincenzo Bellini (guarda caso è il nuovo nome dell’aeroporto) poté diventare il “Cigno catanese” fu perché un altro Nobile palermitano volle concedere al giovanissimo Vincenzo una borsa di studio per perfezionarsi al Conservatorio di Napoli.

Oggi la città di Catania non gode di particolari attenzioni da parte del potere politico e stenta a trovare un ruolo degno del passato nel contesto nazionale. Probabilmente in questo momento i nostri rappresentanti non raggiungono particolari livelli di potere, ciò consentirebbe di ottenere un minimo di visibilità alla ex “Milano del Sud”. Ritengo che, mai come oggi, la città di Catania debba abbandonare qualunque campanilismo e proporre un suo ruolo che possa “fare squadra” con il resto della Sicilia e, particolarmente, con la sua capitale.

Prendendo atto della realtà, bisogna pur considerare che la classe politica ed amministrativa palermitana offre interlocutori istituzionali di primissimo livello: Presidente della Repubblica, Presidente del Senato, Ministro degli Interni, Presidente del Consiglio di Stato, Direttore della testata RAI regionale, Capo del ROS, Procuratore della Repubblica di Roma, Prefetto Commissario al Comune di Roma, oltre ad una grande quantità di grandi professionisti operanti a Roma e Milano, anche nel cinema e nel giornalismo.

Chiunque ha varcato lo stretto si rende conto di come le altre regioni riescono a mettere insieme tutte le risorse e le opportunità per riuscire a migliorare la propria condizione. La Sicilia, invece, si dimostra, ancora una volta, popolata da “Cinque milioni di isole”. Partendo dalla nostra città, bisognerebbe creare una intesa tra tutte le province, Palermo in testa, al fine di rimediare allo stato di assoluto abbandono di quella che potrebbe essere la più ricca regione d’Italia.

Per far questo necessitano umiltà (di chi si crede potente) ed attenzione (di chi lo è davvero).

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