Teatro dei Conciatori, Roma
Un Beckett “umano” e riflessivo nell’Aspettando Godot diretto da Alessandro Averone al Teatro dei Conciatori in Roma.
La celebre e replicata pièce beckettiana, con protagonista l’amico che non verrà mai, in questa edizione allestita al Teatro dei Conciatori lascia prevalere sulle altre evocazioni quella strettamente riflessiva, di smentita di un “tempo” che si differenzi nel passato, presente e futuro.
Note di regia di Alessandro Averone
Quello che mi ha sempre affascinato in Beckett è la sottile e fine poesia che scaturisce dai sui testi.
L’amore e la compassione per l’essere umano costretto disperatamente alla ricerca di un senso. Il vagare su questa terra in perenne attesa di un gesto, di una parola che si faccia Verbo e indichi una via, una meta per colmare il mistero dell’essere qui e ora.
Nessun Dio. Nessuna metafisica. Si aspetta. Qualcosa di indefinito e sconosciuto.
Si fa passare il tempo e si riempie uno spazio.
Ci si aggrappa perdutamente a qualsiasi cosa ci ricordi che esistiamo e che siamo vivi.
Si gioca, con quello che resta. Del mondo, dell’essere umano, delle parole.
Si resiste. Con affetto e violenza. Con quello che si è. Con tutti i nostri limiti. Stretti l’un l’altro. Aspettando Godot.
Aspettando Godot di Samuel Beckett
(traduzione di Carlo Fruttero)
regia Alessandro Averone
con Marco Quaglia, Gabriele Sabatini, Mauro Santopietro, Antonio Tintis, Francesco Tintis
scene Alberto Favretto ed Elisa Bortolussi – costumi Marzia Paparini – luci Luca Bronzo
foto di scena e grafica Manuela Giusto – ufficio stampa Maya Amenduni – web assistant Martina Mecacci
produzione Sycamore T. Company
Teatro dei Conciatori, dal 23 al 28 febbraio martedì-sabato ore 21.15, domenica ore 18.00
via dei Conciatori, 5 – Roma
tel. 06 45448982
info@teatrodeiconciatori.it