Teatro Eliseo, Roma- Dal 16 febbraio, “Il grande dittatore” da Chaplin. Con M. Venturiello

 

 

Teatro Eliseo

16 febbraio 6 marzo 2016

IL GRANDE DITTATORE

da C. Chaplin


Commedia musicale

adattamento Massimo Venturiello

musiche Germano Mazzocchetti

con

Massimo Venturiello e Tosca

e con

Lalo Cibelli, Camillo Grassi, Franco Silvestri,

Sergio Mancinelli, Gennaro Cuomo, Pamela Scarponi

Nico Di Crescenzo, Alessandro Aiello

 

scene Alessandro Chiti  costumi Sabrina Chiocchio     coreografie Daniela Schiavone

light designer Umile Vaineri     sound designer Antonio Lovato

 

regia Giuseppe Marini e Massimo Venturiello

 

Produzione Società per Attori

 

*****

Sono passati più di settant’anni da quando Charlie Chaplin, nel 1940, scrisse, diresse e interpretò il suo primo film parlato, II grande dittatore, geniale e pungente satira antinazista realizzata quando le armate del Terzo Reich avevano ormai soggiogato l’intera Europa. Da allora, il mondo è cambiato, noi siamo profondamente diversi e così anche l’assetto politico del mondo. Eppure la realtà contemporanea presenta strane e inquietanti analogie. Una crisi economica che ricorda quella del ‘29, il crollo delle banche, l’inflazione, la disoccupazione e la depressione.

L’incredibile attualità de II grande dittatore risplende ancora oggi come un vero e proprio inno alla libertà, all’amore e alla speranza, come fulgido esempio di coscienza impegnata, di denuncia politica e di condanna verso ogni forma di sopruso.

 

Potrebbe sembrare un’idea presuntuosa decidere di confrontarsi con un progetto di questa portata. Ciò che mi tranquillizza è il fatto che il Teatro, quello vero, non insegue paragoni, ma è materia viva, creativa, e questo lo distingue da qualsiasi altra forma artistica.

C’è da tremare di fronte al genio di Chaplin allo stesso modo con cui c’è da tremare di fronte al genio di Shakespeare; l’approccio, a mio avviso, deve essere lo stesso. Forse la domanda più spinosa è “come” interpretare un ruolo, anzi due, che sono diventati un’icona del talento e della mimica chapliniana. Anche in questo il Teatro mi viene in aiuto. Ho sempre creduto che uno dei compiti dell’attore sia quello di “ascoltare”; le parole dei tuoi interlocutori danno vita alle tue, le azioni degli altri in qualche modo determinano le tue e ciò che accade in scena sarà quindi il risultato di queste relazioni. In questo senso il nostro spettacolo sarà “altro” rispetto alia versione cinematografica. È invece fondamentale mantenere l’ironia, il sarcasmo e l’irresistibile comicità di un’opera in cui la musica, composta per l’occasione da Germano Mazzocchetti, e le parti cantate, impreziosite dalla presenza di un’artista come Tosca, saranno grandi protagonisti.

Massimo Venturiello

 

La Storia ci ha insegnato che ogni regime dittatoriale si avvale di una precisa e spiccata teatralità per imporsi e radicarsi. Teatralità di costumi, simboli, gesti, idiomi e il capolavoro chapliniano vuole essere, a mio avviso, una profonda meditazione sulla connessione, sempre perniciosa, poco affidabile e oggi più che mai di incontrovertibile attualità, fra teatralità e politica. Chaplin ne “II grande dittatore”, il suo primo film parlato col quale dà l’addio alla maschera di Charlot, parodizza l’aberrazione nazista mettendola in ridicolo.

In ambito teatrale e nello stesso periodo l’avventura brechtiana, con l’elaborazione di strumenti concettuali – straniamento – come modo di partecipazione critica al mondo della Storia, produceva “Terrore e miseria del Terzo Reich” e “La resistibile ascesa di Arturo Ui”.

II nesso tra Chaplin e Brecht è dunque per me molto stimolante e troverà un riscontro in ambito registico nella realizzazione dello spettacolo che, come ogni trasposizione teatrale da un’opera cinematografica, prevede irrinunciabili tradimenti, ovvero delle “scelte” e ambisce ad essere altro rispetto all’originale e in questo altro si colloca la presenza autorevole e carismatica di Massimo Venturiello per il doppio ruolo del dittatore e del barbiere ebreo. Di non marginale importanza poi la musica di Germano Mazzocchetti, brechtianamente quasi una drammaturgia parallela al testo parlato. E se si parla di musica, è inutile dilungarsi troppo sulla presenza di una voce unica ed eccezionale come quella di Tosca, per il ruolo di Anna.

Giuseppe Marini

 

Durata 2 ore 10’ con intervallo – 2 atti

Da martedì 16 febbraio a domenica 6 marzo 2016

 


Ufficio Stampa Teatro Eliseo   Ufficio Stampa compagnia

Maria Letizia Maffei Margherita Fusi

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Antonella Mucciaccio

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