Umberto ROSSI, Furio FOSSATI*- Cinema. Recensioni brevi (“Rams”, “Gli ultimi saranno gli ultimi”)

 

 

Cinema    Rcecensioni brevi

 

DUE FILM RECENTI

Rams, un film di Grimur Hakonarson

Rams - Storia di due fratelli e otto pecore

Rams – Storia di due fratelli e otto pecore è il pessimo titolo affibbiato dalla distribuzione italiana all’originale Hrútar (Montoni) dell’islandese Grimur Hakonarson. E’ la storia del conflitto tra Gummi e Kiddi, due fratelli allevatori di ovini che abitano uno accanto all’altro in una remota valle di quella fredda nazione ma non si parlano da quarant’anni se non attraverso pizzini affidati ad un simpatico cane che sembra l’unico legame fra di loro. Si riavvicinano, sempre con non poche rudezze, quando debbono fronteggiare un’epidemia di scrapie, una malattia praticamente incurabile di pecore e ovini simile alla mucca pazza (stessa famiglia BSE), che colpisce il sistema nervoso delle greggi e costringe le autorità ad emanare un ordine di abbattimento e disinfestazione generale.

Uno dei due, quello che ha denunciato per primo la possibile infezione, accetta la disposizione ma cerca di aggirala nascondendo in cantina un montone e sette pecore da lui allevate. Spera, così facendo, di preservare la razza che, altrimenti, andrebbe estinta. L’altro si ribella e si fa arrestare. I due ritroveranno un momento di solidarietà quando si uniranno per salvare da una nuova requisizione le bestie nascoste. Finiranno in una tempesta di neve e rischieranno la morte per assideramento. A questo punto sarà proprio il fratello più ribelle a salvare la vita all’altro.

Il film sembra aver poco di straordinario, ma è reso unico dalla maestosità dei paesaggi e l’immagine della frugalità di vita di questi allevatori usi restare soli per molti mesi con l’unica compagnia degli animali a cui badano. Un altro dato positivo è la miscela fa la condizione drammatica in cui sono immersi e l’ironia che il regista dissemina con misura e intelligenza. Questo film ha vinto il premio messo in palio dalla sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes 2015

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Gli ultimi saranno gli ultimi, un film di Massimiliano Bruno

Nell’affrontare questa commedia, bisogna tenere presente varie cose. Gli ultimi saranno ultimi è un monologo teatrale portato in giro per l’Italia, dal 2005 al 2007, con bravura assoluta da Paola Cortellesi che ha saputo modellare, amare, rendere in maniera perfetta questa figura di perdente fatta conoscere attraverso un copione in cui si alternano momenti allegri a lunghi scorci drammatici.

Il testo è stato scritto coralmente da quattro autori in molti anni di lavoro e, quindi, la struttura narrativa risente della presenza di idee ed emozionalità diverse. Quanto aggiunto per trasformare un lavoro basato su di un attore in un film corale con vari personaggi può essere considerato positivamente o negativamente, ma tutto sommato non riduce l’interesse. Dare volto a personaggi solo raccontati dalla voce dell0attrice era sicuramente difficile e rischioso, ma il risultato finale premia soprattutto il lavoro registico fatto da Massimiliano Bruno, da alcuni considerato autore imperfetto.

Al suo terzo film realizzato dietro la macchina da presa dimostra di avere acquisito uno stile non legato ai canoni cari a chi considera buon cinema solo quello privo di originalità. Lui ama i suoi personaggi e non trascura nessuno, anche se destinato a restare sfondo, persino il continuo dormire di una delle guardie giurate è un modo per raccontare qualcosa. I dialoghi sembrano imperfetti perché presentano vari momenti inutili, tanto che sembra quasi che l’autore non riesca a trovare il tempo giusto per chiudere una scena.

Tuttavia questo sforamento dà una naturalezza assoluta ad ogni cosa, sembra quasi si stia ascoltando una chiacchierata tra persone vere con tutte le imperfezioni del caso e i tempi sbagliati, ma autentici. Paola Cortellesi è perfetta, mentre ad Alessandro Gassman è imposto l’usuale stereotipo del bello e maledetto, Fabrizio Bentivoglio tratteggia con grande umanità il poliziotto ultimo tra gli ultimi, Stefano Fresi è credibilissimo nel ruolo di guardia giurata che vorrebbe aiutare gli operai ma non può. Luciana Colacci è una donna semplice che sogna una vita dignitosa insieme al marito.

È proprio al coronamento del loro sogno d’amore, quando la pancia della donna comincia a crescere, che il suo mondo inizia a perdere pezzi: si troverà senza lavoro e deciderà di reclamare giustizia e diritti di fronte alla persona sbagliata, proprio un ultimo come lei, un poliziotto che ha già tragicamente sbagliato una volta.

*Ringraziamo U. Rosi e F. Fossati, colleghi di Cinemasessanta e curatori di Cinemaeteatro.com

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