Inserimento non valido
Lo spettatore accorto
BURLA DI SCENA
Al teatro L’ISTRIONE di Catania ha debuttato il 9 Ottobre il cartellone della stagione teatrale:
Servo di scena 2015/2016, con la commedia: IL CASINO DI CAMPAGNA di A.Von Kotzebue (1761-1819)
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Il drammaturgo di origne tedesca, trapiantato nella Russia di fine settecento, dove studiò e di cui subì il fascino, antiromantico, da Nietzsche venne considerato un degno rappresentante di quel germanesimo con il quale il filosofo lo identifica : bonario, incontinente nei piaceri, desideroso di liberarsi, almeno a teatro dell’innata freddezza e del senso del dovere, tollerante e sorridente, capace di scambiare e mischiare il bene con la compassione, felice di un’azione bella e generosa, nvidioso dell’altrui: “ Così essi ( i tedeschi) erano, così era lui”.
Ambientata in campagna, la commedia vede protagonisti due innamorati, Balden e Annetta, decisi a coronare il loro sogno d’amore nonostante il padre abbia imposto una bizzarra condizione:
Annetta andrà sposa a chi comprerà un designato casino di campagna. Purtroppo il casino viene acquistato tempestivamente da un anziano signore in cerca di pace e serenità ( Lorch), prima che Baden possa intervenire. Vani i tentativi di convincere il vecchio a cedere il casino al giovane innamorato. Disperazione dei due ragazzi che decidono di adottare un marchingegno che convinca Lorch a vendere la casa.
Da questo momento inizia il corpo centrale della commedia: la sarabanda infernale di personaggi rumorosissimi e persecutori, inventati dai due innamorati, di equivoci ed imbrogli, per disgustare il proprietario e travolgerlo in un carosello parossistico che sconvolga la pace agognata del luogo. L’esito scontato si avvale di un finale a coda che salva eticamente l’azione burlesca ai danni del povero vecchietto .Tutti i salmi finiscono in gloria, tutti felici e contenti. L’operazione si conclude con i tre protagonisti in sollucchero insieme agli spettatori.
Commedia alemanna, lontana certamente dalla crudele sapienza dei Fratelli Grimm e dall’ironica beffa del Decamerone. Piuttosto un garrulo, semplice e ben congegnato divertissement.
“La macchina comica è dotata di un meccanismo allo scoperto. Non ci sono sottotesti, nè ragionamenti filosofici, né messaggi criptati” come sottolinea il regista Guido Torrisi, che ha volutamente calcato la mano su questa caratteristica, rimpolpando la carrellata dei personaggi, per chiudere in un crescendo rossiniano, in cui il gioco si allunga in una serie di gags, affidate alla vivace e a tratti esuberante interpretazione di Valerio Santi e Marina La Placa, rispettivamente nei panni di Balden e Annetta. Completa il trio Francesco Russo ( Lorch), placido ed ingenuo quanto basta per far sorridere bonariamente il pubblico, travolto dal brio dei due irrefrenabili innamorati, impegnati in un susseguirsi di travestimenti e performance che non lasciano respiro, in un clima di genuina e perenne vitalità
Le scene e i costumi evocano la campagna e l’atmosfera fiabesca e giocosa dell’intrattenimento.
Teatro l’Istrione – Catania
IL CASINO DI CAMPAGNA
Regia: Guido Turrisi
Con Valerio Santi, Marina La Placa, Francesco Russo