Giuseppe ARDIZZONE- Agorà. Una diversa narrazione dell’Europa

 

Agorà

 

UNA DIVERSA ‘NARRAZIONE’ DELL’ EUROPA

L’emiciclo di Bruxelles del Parlamento europeo

All’interno dell’Europa, quella che sta mancando è la ‘narrazione’, la prospettiva comune di un progetto; nonostante, crediamo, le cose realizzate e gli interventi presi siano della massima importanza.

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Prendiamo, ad esempio, la questione Grecia. Ci sono stati limiti enormi, è vero, e tutti c’interroghiamo sulla capacità di tenuta del progetto europeo; ma, non dobbiamo sottovalutare il fatto che, nonostante i cosiddetti “ egoismi “ nazionali, si è intervenuti insieme dando ad un paese oggettivamente in “default” la possibilità di ottenere i mezzi finanziari per andare avanti.

Non sottovalutiamo, inoltre, i 35MM disposti, al di fuori del salvataggio, tramite i fondi strutturali ed il Piano Juncker, dedicati tutti interi allo sviluppo dell’economia greca: 35 MM sono il 10% del PIL greco. L’importante è la rapidità e l’efficacia dell’intervento.
La disponibilità dei vertici della Commissione a collaborare con il governo greco mi sembra encomiabile.

Questi due elementi, appena descritti, non sono da sottovalutare e potrebbero fare parte di una narrazione completamente diversa della situazione europea, rispetto alla sfiducia che si sta diffondendo.

Questi sono fatti

Anche la recente iniziativa di QE della BCE, per ca 1.600 MM previsti entro il 2016, sono fatti significativi, per non parlare della storia del cammino europeo percorso fino ad oggi.

Abbiamo integre tutte le possibilità di una narrazione diversa e di un progetto comune d’importanza storica.

Non possiamo eliminare le diversità nazionali, ma tenerle presenti, valorizzarle e considerarle un arricchimento di un progetto comune che riesca veramente a valorizzare il Continente in un progetto di sviluppo integrato e correttivo degli squilibri.
Tutto questo, abbiamo la credibilità e possibilità di farlo a credito comune ed è inutile continuare ad averne paura.

Possiamo, insieme, rivolgerci ai mercati finanziari e chiedere le risorse necessarie per realizzare dei progetti che interessino lo sviluppo comune.

Dobbiamo, inoltre, avere la capacità di gestire la nostra politica estera in maniera coordinata e riflettere ancora sulla validità e possibilità di miglioramento degli strumenti di governance, specialmente dell’area euro.

Abbiamo bisogno di una classe dirigente capace di portare avanti questo cammino.Qualcosa comincia a muoversi nel dibattito politico e sia il governo italiano, sia il Partito Democratico, ognuno nel proprio ambito, possono essere attori importanti di questo processo.

A tutti noi il compito di riproporre, con questa narrazione dell’Europa dei nostri giorni, l’attualità degli ideali dei padri fondatori.


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