Francesco NICOLOSI FAZIO- Settanta volte sette (“Il fantasma del sette”. Compagnia Dafni di Catania

La compagnia teatrale di Paola Abruzzo, figlia del grande attore Michele, tra  i massimi esponenti della scena del novecento, è intitolata alla memoria di Dafni M. Abruzzo, fratello di Paola ed attore anch’egli, attivo sia in teatro che in cinema. E nostro carissimo, squisito, intelligente amico. Purtroppo scomparso ad appena 50 anni nel 2006

 

Lo spettatore accorto

 

SETTANTA VOLTE SETTE

“Il fantasma  del sette”. Una commedia di G. Pardini.  Regia: Paola Abruzzo.  Con: Lorenzo Spagna, Salvo Guidotto, Greta Fiorito, Adele Ferlito, Paola Abruzzo, Natalia Carofratello, Agatino Ferlito, Pippo Smedile, Nunzio Rinaldi. Scene: Carlo Bellante e Balsamo. Di scena a Cataniaal Teatro Don Bosco

 

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Sette. Sette. Settantasette. (7/7/77) In quella data non riuscimmo a raggiungere alcun obbiettivo che la cabala rabbinica ci suggeriva. Viaggi con un Boing 777, uso di 777 in numero di 7, almeno meritare un venti 7 all’esame, che ci bloccò a Catania con 43.3 gradi Celsius, mentre a Roma pioveva, quel 7/7/77. In quegli anni un giovanissimo Lorenzo Spagna era l’anima del “Teatro Sud”. Ci portò in una tournee in giro per la Sicilia. Con la stessa voglia di teatro siamo andati nell’accogliente “Teatro Don Bosco” per una novità teatrale. Di cui siamo contenti di sintetizzarvi la trama.

Sicilia d’oggidì. In un castello uno stravagante conte ed il figlio vivono nell’ossessione del 7/7. In quella data nascono, si sposano e muoiono tutti i membri della famiglia. La servitù deve almeno essere nata il 7 luglio. Tutto perché in quel fatidico giorno morì un’antenata, oggi fantasma, compiendo un gesto eroico, che salvò la dinastia. Soltanto che la mano della defunta, ben conservata, è il tramite tra il fantasma ed il conte che, solo il 7 luglio, riesce a sintonizzarsi. Diviene ovvio che la sposa per il figlio deve essere nata il 7/7 e sposarsi in quella stessa giornata. Due ragazze vengono pertanto individuate, tramite anagrafe, per il matrimonio. La gran ricchezza del conte alimenta l’interesse di una delle due che fa di tutto per sposarsi. Alla fine la tradizione trionfa, grazie all’intervento della ava fantasma, che si ritrova in compagnia del conte felicissimo di aver lasciato il mondo il 7/7.

Si vorrebbe circoscrivere con la definizione di “amatoriale” una realtà vivissima del teatro italiano di oggi. Invece mentre le “maggiori” istituzioni teatrali sono sempre sull’orlo della disfatta, le uniche novità vere vengono da questo teatro che ci piace definire, soltanto per criteri dimensionali, “minore”. L’associazione culturale “Dafni” di Paola Abruzzo (per i non catanesi: figlia del grande Michele Abruzzo) riesce a coinvolgere un buon pubblico che ha voglia di divertirsi. La stessa Paola, nonostante un problematico incidente, interpreta e dirige lo spettacolo, definendosi “il” regista, non raccogliendo l’invito “al femminile” della Boldrini.

Uno spettacolo letteralmente originale, con una storia che suggeriamo all’autore di far pervenire (previo deposito SIAE) alle Tv nazionali, che oggi ci sommergono con fantasy grevi e sanguinari infarciti di vampiri e lupi mannari e pure, in ultimo, di angeli carnivori. La leggiadra fantasmessa dello spettacolo ci conduce invece, con un sorriso, verso il mondo della buona fantasia, quella con la “a” alla fine.

Attori affiatati, con una particolare menzione per il duo Abruzzo-Spagna (serva/conte) che riecheggia i duetti dei film con Vittorio De Sica e Tina Pica. Agatino Ferlito si incunea nel duo, che diventa trio, per forse rifarsi ai tre De Filippo della primissima ora. Anche nel teatro minore si avvertono i segni della storia del teatro italiano. Che rivive anche in questi piccoli anfratti ancora ben vivi.

Uno spettacolo nuovo, divertente ed originale, che ci ha permesso di rivedere bravi attori della migliore tradizione catanese.

A presto. Speriamo ancora tante e tante (70×7?) volte.

 

 

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