Luana BOMBARDI- La Sacre du Printemps (a Bologna il nuovo spettacolo di Virgilio Sueni)


Danza      Il mestere del critico*



LA SACRE DU PRINTEMPS

Il nuovo spettacolo di  Virgilio Sieni di scena a Bologna

Quando, nel 1913, debuttò a teatro, con le coreografie di Nijinskij, e con l’interpretazione dei leggendari Ballets Russes, Le Sacre du printemps irritò il pubblico, lo turbò profondamente, suscitò scandalo, indignazione, clamore. Nijinskij, per primo, aveva ‘osato’ allestire l’innovativa opera-capolavoro del compositore russo. E il suo storico balletto, inizialmente incompreso, sarebbe stato capito e pienamente riabilitato solo in tempi successivi. Diverse, dopo quella memorabile rappresentazione, le interpretazioni e le versioni coreografiche del rito sacrificale che ispirò Stravinskij.

Oggi Le Sacre è un classico della modernità, ma resta di difficile trattazione nonostante l’interesse e il fascino che continua a esercitare nel mondo della danza. Fra i tanti autori che via via si sono voluti cimentare nella sua trasposizione c’è, ora, anche Virgilio Sieni, in scena al Comunale di Bologna con il suo Sacre, in prima assoluta, sino a metà marzo. E’ noto come la quest del coreografo fiorentino implichi da sempre un processo d’esplorazione e autoriflessione. Sieni persegue, sin dalle prime soluzioni per Parco Butterfly, finalità di conoscenza e chiarificazione ed è, da sempre, un infaticabile sperimentatore. L’attrazione per il mistero e per l’enigma.

La poetica carica di valenze intellettuali, nutrita d’Oriente e d’Occidente. I tanti lavori prodotti in anni di ricerca, permeati di spiritualità, filosofia, arte, letteratura. E, adesso, questa nuova sfida, che si affida alla perizia acquisita grazie a una lunga esperienza d’autore; per dar vita, una volta di più, a un teatro allusivo, antinaturalistico, rituale, del quale la danza – asciutta, incisiva, plastica e vibrante – è verbo e modalità d’espressione. Nell’affrontare l’opera che, agli albori del Novecento, indicò alla danza nuove e più ampie prospettive, Sieni ha lavorato per giungere a una scarnificazione del rito pagano della primavera per ritrovarne il nucleo essenziale e spiegarne il senso più profondo. Fondamentale, nella sua ricerca, la percezione di un sentire umano contemporaneo e, al contempo, antico. In merito alla genesi e agli obiettivi della produzione così si esprime lo stesso coreografo: “Ho scelto di frequentare la musica di Igor Stravinskij e l’universo del rito con l’intento di iniziare un cammino nella frammentazione e la composizione del corpo coreografico, per intravedere il luogo che si presenta al rito nell’oggi del corpo.

Mi piacerebbe che la coreografia guardasse al primitivo come forma leale di scavo verso la propria archeologia, un’archeologia di ossa, allineamenti sottili, corrispondenze neurali, muscolari, tendinee, molecolari, fatti che ci danno al mondo: in questo senso il tema della danza diventa urgente in quanto si pone come avamposto sul territorio delle abitudini; il gesto che nasce dall’ascolto dell’ambiente interno e esterno accenna dunque a quell’ignoto che scorre ai bordi della nostra vita.” Lo spettacolo, che, nella prestigiosa Sala Bibiena, inaugura la Stagione di Balletto 2015 e vede impegnati i valenti interpreti della compagnia Virgilio Sieni, si apre con l’introduttivo Preludio, per “ricercare i prolegomeni del rito”, su musica di Daniele Roccato, eseguita dal vivo dal compositore medesimo al contrabbasso.

Dirige l’Orchestra del Teatro Comunale il Maestro Felix Krieger, di riconosciuta competenza nel campo del balletto. Un appuntamento imperdibile, di assoluta rilevanza, il primo del progetto Nelle pieghe del corpo_Bologna, dedicato a Sieni e al suo lavoro coreografico; progetto che, con spettacoli, laboratori, creazioni (con professionisti e con amatori), si attuerà in vari spazi, centrali e periferici, della città ospitante, al Comunale come all’Arena del Sole, al Dom la cupola del Pilastro e a Teatri di Vita, anche in collaborazione con il Dipartimento delle Arti dell’Università e con il suo teatro La Soffitta.


*Lo scritto di Luana Bombardi è tratto dal settimanale “A sud d’Europa”, edito dal Centro Studi Pio La Torre. Pubblicato l’8 marzo scorso, giunge in ritardo sulle nostre pagine a causa dei recenti problemi tecnici dovuti al potenziamento della nostra rete\web. Ce ne scusiamo con i lettori e la collega

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