Manolis GREZOS- Chiedo scusa al popolo greco (per la ‘grande illusione’ a cui ho partecipato)

 

Da Bruxelles*

 

CHIEDO SCUSA AL POPOLO GRECO

GREECE IMF

Per la ‘grande illusione’ a cui ho partecipato

****

Il fatto che la Troika sia stata ribattezzata “le Istituzioni”, che il Memorandum sia stato ribattezzato “l’Accordo”, e che i creditori siano stati ribattezzati “i partner” – che è un po’ come ribattezzare “pesce” la carne – non cambia quella che era la situazione precedente.

Non si può cambiare il risultato del voto del popolo greco alle elezioni del 25 gennaio.

Il popolo greco ha votato per ciò che Syriza ha promesso: che noi aboliamo il regime dell’austerità, cioè la strategia non solo delle oligarchie tedesche e degli altri paesi creditori, ma anche della stessa oligarchia greca; che noi abroghiamo il Memorandum, la Troika, e tutte le leggi dettate dall’austerity; che il giorno seguente, con una sola legge, noi aboliamo la Troika e le sue conseguenze.

È passato un mese, e questa promessa non si è ancora tradotta in gesti concreti.

È davvero un peccato.

Da parte mia porgo al popolo greco le mie scuse per aver preso parte a questa illusione.

Prima di proseguire nella direzione sbagliata, prima che sia troppo tardi, reagiamo.

Innanzitutto i tesserati, gli amici e i sostenitori di Syriza, nel corso d’incontri urgenti ad ogni livello del partito, dovranno decidere se accettare questa situazione.

C’è chi dice che in un accordo bisogna anche saper fare delle concessioni. Ma in linea di principio, fra oppressori ed oppressi non può esserci alcun compromesso, come non possono essercene fra schiavi e tiranni. La libertà è l’unica soluzione.

Ma pure se accettassimo quest’assurdità, le concessioni già fatte dai precedenti governi favorevoli ai Memoranda, che hanno portato alla disoccupazione, all’austerità, alla povertà e ai suicidi, hanno portato il paese ben oltre il limite di una ritirata.

 

*Manolis Glezos è membro del Parlamento europeo per Syriza. Le sue dichiarazioni sono state pubblicate dall’Huffington Post.it

Author: admin

Share This Post On