Franco LA MAGNA- Cinema, Recensioni brevi (“Il giovane favoloso”, “Broxtrolls”)


Cinema    Recensioni Brevi

 


DUE FILM RECENTI

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Il giovane favoloso (2014) di Mario Martone

Come si può mostrare al cinema la genialità, la bellezza, l’intuizione, l’amore per la cultura? Partendo dall’assunto che il genio non si spiega, ma sul quale si possono dare soltanto rapidi e parziali schizzi illuminanti, Mario Martone divide la vita infelice e tormentata del “giovane favoloso” Giacomo Leopardi in tappe geografiche (Recanati, Firenze, Napoli), seguendone fin dove possibile l’evoluzione filosofica, lo straziante “ribellismo” e l’angosciante pessimismo; quindi, inevitabilmente, il progressivo aggravarsi delle condizioni di salute che porteranno il poeta-filosofo alla morte prematura, a soli 39 anni, in quella Napoli che alla fine detesterà come il piccolo borgo natio di Recanati, dal quale fugge disperato e ritorna. La rigida religiosità della famiglia (allora il territorio apparteneva alla Stato Pontificio), i flashes sull’infanzia (indiscutibilmente unica età felice), lo studio intensissimo “matto e disperatissimo” nella biblioteca paterna (conte Monaldo), la solitudine, la “felice” corrispondenza con Pietro Giordani, l’amicizia con il patriota Antonio Ranieri.

Poi la sempre più cupa, tetra, afflizione e la malattia che nell’ultimo dei “ricoveri” – una Napoli popolare, folcloristica e luciferina (la lunga sequenza notturna del bordello-inferno, la spaventosa eruzione…) – assumeranno la prima le valenze apocalittiche del pessimismo cosmico, mentre la seconda, la malattia, continuerà ad accanirsi fisicamente martoriando il corpo ingobbito e piegato fino alla mostruosità (“…uom di povero stato e membra inferme”).                             Ricca d’immagini suggestive, aiutate da una natura ora ostile (buio, freddo, nebbia, vento) ora serenamente solare, l’opera di Martone (che chiude con alcuni versi de “La ginestra” e dietro la quale si avverte uno studio lungo e faticoso) rende al nostro grande, universale e modernissimo, Leopardi (intensa, sofferta, straordinaria e “mimica” interpretazione di Elio Germano) il primo partecipato, non retorico e tutt’altro che scolastico omaggio cinematografico. Singolare, talvolta, il commento musicale. Chissà cosa penserebbe oggi il nostro Giacomino delle “magnifiche sorti e progressive”?                                                                                                                                Interpreti:Elio Germano – Anna Mouglalis – Isabella Ragonese – Michele Riondino – Iaia Forte – Federica De Cola – Massimo Popolizio – Edoardo Natoli – Paolo Graziosi – Valerio Binasco – Sandro Lombardi – Raffaella Giordano.

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Boxtrolls – Le scatole magiche (2014) di Graham Annable e Anthony Stacchi.

Presentato in concorso al Festival di Venezia e realizzato con la tecnica dello stop motion, tratto dal libro per bambini “Here Be Monsters” di Alan Snow, “Boxtrolls” è un film d’animazione che, in modo originale, s’inserisce in quel filone dei film creati per rimuovere angosce e paure dei bimbi avverso “presunti” mostri che alla fine, resi simpatici e socievoli, rivelano la loro vera natura di esseri innocui. In questo caso i “mostri”  – tali ritenuti per i fini malvagi d’un disinfestatore – sono in realtà una comunità sotterranea di bislacchi esseri  che indossano come vestiti scatole di cartone, costretti ad uscire la notte per raccogliere cianfrusaglie. Ma alla fine, grazie ad un orfano da loro allevato e a loro affidato dal padre inventore minacciato di morte, le strane creature si riconcilieranno con i non più atterriti abitanti e la solidarietà e l’amicizia torneranno a regnare nella città di Cheesebridge, dove il formaggio costituisce la massima goduria culinaria. Nei cartoni è d’uopo la sacrosanta sconfitta delle anime scellerate.

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