Franco LA MAGNA- La fiaba infinita (“Nel magico mondo di Oz”, un film di D.St.Pierre e W.Finn)


 

Cinema     Lo spettatore accorto

 

 

LA FIABA INFINITA

 

“Il magico mondo di Oz”, un film di Dan St. Pierre e Will Finn.

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Resiste ancora nelle sale (anche per la cronica mancanza di blockbusters estivi e gli apprezzabili incassi garantiti dal pubblico di bimbi) “Il magico mondo di Oz” (2014) firmato dal tandem Dan-Finn (coproduzione multinazionale USA-India) e cartoon-musicale, immancabile sequel dell’edizione precedente trasposta dal romanzo di Lyman Frank Baum,  creatore del fortunatissimo “Mago di Oz”, divenuta ormai una delle favole più conosciute al mondo. Ai canonici protagonisti del celeberrimo film del 1939 – firmato da Victor Fleming e interpretato da una giovanissima Judy Garland (allora sedicenne, ma nel film nei panni di una credibilissima undicenne) – ritrovati da Dorothy, eroina di Oz  (il tremebondo L’uomo di Latta, l’intelligente Spaventapasseri e il “forzurto” Leone) si affiancano in questa nuova, coloratissima, avventura personaggi appena creati, come il simpatico e logorroico Gufo grassone (che alla fine riuscirà nuovamente a volare) e il compassato e gentile maresciallo Marlow.

La piccola e sempre più intraprendente Dorothy viene nuovamente trasportata nel mondo di Oz (dove vi arriva trascinata, con il fedele cagnolino, da un arcobaleno)  ancora già conquistato dalle mire malefiche del fratello della perfida strega dell’Ovest, da lei stessa per incantesimo per sempre trasformato in ridicolo giullare. Caduta sotto il giogo del folle giullare la bella città Città di Smeraldo è divenuta un lugubre luogo abitato da terribili scimmie alate, al servizio del dittatore in preda alla follia del potere che, in possesso di un magico scettro, ha trasformato gli abitanti in burattini rinchiusi in gabbie di vetro che si muovono soltanto ai suoi comandi. Avventure, spostamenti sulla “strada gialla” e battaglia finale di due eserciti contrapposti, quello di porcellana e cioccolato contro le fameliche scimmie alate e dell’imbattibile Dorothy destinata ad una nuova eroica impresa: la distruzione  dello scettro del giullare inghiottito dall’impetuoso tornado da lui stesso provocato e il salvataggio della città.

Intervalli sentimentali scandiscono l’amore in boccio tra il “gigantesco” maresciallo in poliestere Marlow e la minuscola regina di porcellana dall’ugola acutissima, ricostruita e miracolosamente tornata in vita dopo una spaventosa caduta provocata da un inganno dal malvagio giullare. Qualche sequenza vagamente horror (l’innaturale danza circolare dei burattini) e numeri musicali certamente non indimenticabili (probabilmente, ahimè, ancor più peggiorati dalla traduzione italiana), ma come prodotto adatto ai più piccini tutto sommato il film regge. Doppia vittoria per Dorothy che – tornata in Kansas dopo il passaggio di un tornado che ha sconvolto il territorio – riesce a smascherare un lestofante spacciatosi per perito incaricato dalle autorità ed in procinto d’impadronirsi dei beni degli abitanti del paese.  Gradevole, per quanto qualitativamente (esteticamente e tecnicamente) lontanissimo anche dalla gran parte delle produzioni della stessa Dreamworks. Tratto dalle creazioni letterarie del pronipote di Baum.

Author: admin

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