Francesco NICOLOSI FAZIO- Passione Teatro (“Processo a Gesù” al Teatro del Canovaccio, Catania)
La sera della della prima
PASSIONE TEATRO
“Processo a Gesù” Coordinamento: Emanuele Puglia. Con: Emanuele Puglia, Egle Doria, Francesco Bernava, Giovani Santangelo, Cosimo Coltraro, Nicola Alberto Orofino, Valerio Santi. Musici: Maurizio Cuzzocrea, Franco Barbanera.
“XXI in scena” al Castello Ursino – Assessorato alla Cultura del Comune di Catania
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Una città da scoprire, anche per le feste di Pasqua, anche per gli stessi catanesi. Con idee semplici ed efficaci si cerca di valorizzare il bel patrimonio culturale della città etnea che è certamente quello monumentale, ma è anche un patrimonio diffuso, dove la vitalità culturale della città è un valore da tutelare e fruire. Pertanto: Teatro Romano, Anfiteatro, Castello Ursino ed ex Monastero dei Benedettini sono beni materiali che debbono tutelarsi, ma possono valorizzarsi anche grazie ai beni culturali immateriali della città di Catania, tra questi il teatro è una componente essenziale.
Tra le belle iniziative proposte, certamente spettacolare e suggestiva è la passeggiata sulla gronda della chiesa dei Benedettini, che domina la città, come l’annesso ex complesso monastico che è tra i più grandi del mondo. All’interno della chiesa suona il settecentesco organo di Del Piano, perfettamente funzionante, e la sera della domenica di Pasqua spettacolo con Emanuele Puglia.
Efficace mostra fotografica nel chiostro del Palazzo della Cultura, che ha esposto una selezione di foto con cui alcuni cittadini sensibili, quasi tutti non professionisti, hanno dimostrato il loro amore per la città, comunque e nonostante.
Altro monumento veramente unico è il Castello Ursino, costruito da Federico di Svevia,l’imperatore che ancor oggi è ricordato come lo “stupor mundi”. All’interno delle sale espositive, di un ricchissimo museo archeologico, si è creata una naturale simbiosi tra le tre culture che segnano la città: la pagana della Grecia e di Roma antiche, la medievale dello splendido castello e la cristiana, riveduta dal teatro catanese, di “XXI in scena”, teatro veramente moderno.
Sei personaggi “processano” Gesù/Santi: Pilato/Bernava, che, sempre indeciso, ha pure la moglie cristiana; Kaifa/Orofino dimostra l’ineluttabilità della condanna; Giuda/ Santangelo che rivendica il diritto al tradimento, per un bel gruzzoletto; Dio/Coltraro che programma la discesa in terra del figlio, crocifissione compresa; Il Demonio/Doria che contesta all’imputato un mondo banale, che prevede solo tre finali: inferno, purgatorio o paradiso; L’inquisitore/Puglia che condanna inesorabilmente Gesù, che tornando oggi stravolge l’ordine costituito.
Mettendo insieme brani di vari autori (da Dostojevski a Saramago a Fabbri) si realizza una “via crucis” laica, rispettosa e dissacrante, con il pubblico che “segue” lo spettacolo lungo un itinerario che fa percorrere le splendide e ricche sale del museo. Una idea efficace perfettamente realizzata da Emanuele Puglia, peraltro poderoso inquisitore. Bravissimi gli attori che risolvono con naturalezza ruoli spesso altrove stereotipati. Su un piatto d’argento i ruoli di Cosimo Coltraro (un Dio-Padre facilone, distratto e con le parvenze del boss di quartiere), ma soprattutto di Egle Doria che con naturale eleganza (veste Prada?) interpreta il maligno, nella stessa sala dove a Natale lei “era” la Madonna.
La settimana santa viene detta anche “di passione”, periodo che culmina con le resurrezione. Riguardo alla passione siamo certi per quella che questa città soffre, ma ancor più riscontriamo positivamente quella passione che Catania prova da secoli per il grande teatro.
Per la resurrezione possiamo solo sperare in interventi di altissimo livello.