Franco LA MAGNA- Ovazione per Andrea Camilleri (a conclusione del Bif&St di Bari)

 

 

Rassegne

 


OVAZIONE PER  ANDREA CAMILLERI

Bari International Film Festival
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Ospite più atteso del   Bif&St di Bari, che  si è appena concluso

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Apoteosi di Andrea Camilleri allo storico teatro “Petruzzelli” di Bari nell’ultimo giorno del “Bif&st”2014 (sabato 12 aprile), festival cinematografico diretto da Felice Laudadio e giunto felicemente in crescendo alla quinta edizione, in controtendenza (come ha rilevato durante la conferenza finale il presidente Ettore Scola) rispetto alle analoghe manifestazioni cinematografiche nazionali, oggi più o meno tutte in fase calante. Duettando con un come sempre acclamato e scoppiettante Pif (Pier Francesco Diliberto, per primo basito dall’inaspettato successo del suo esordio registico, “La mafia uccide solo in estate”), Camilleri ha prevalentemente (e inevitabilmente) ricordato la figura di Leonardo Sciascia, per lui insostituibile nocchiero nel procelloso mare della contemporaneità. “Per me – ha detto il grande scrittore (dalla lunghissima carriera in RAI, come delegato di produzione, regista, sceneggiatore e molto altro) – Sciascia è come un “elettrauto”. Quando qualcosa si sfascia ne leggo due o tre pagine e mi sento rinato”

Sollecitato dai conduttori Camilleri ha poi ricordato la “catastrofica” esperienza dello scrittore di Racalmuto come consigliere comunale del Partito Comunista, di cui non riusciva ad accettare la ferrea disciplina partitica e nel quale si è sempre mosso “come un pesce fuor d’acqua”, mentre quella nelle fila del Partito Radicale come deputato fu sostanzialmente accettata nella convinzione d’avere libero accesso a documenti segreti, cosa che poi non avvenne determinandone le dimissioni. Dell’incontro “segreto” insieme a Guttuso con Berlinguer (allora segretario del PCI) durante i giorni del rapimento Moro che pochi ricordano e sul quale Sciascia scrisse un articolo rivelatore sul “Corriere della Sera” – rendendo pubblico il sospetto di Berlinguer che Moro fosse stato rapito a seguito di un connubio tra il KGB russo e la CIA americana – Camilleri ne ha ricordato l’epilogo ovvero la pubblica smentita di Berlinguer (che disse d’essere stato frainteso), seguita da quella di Guttuso (allora membro della direzione del partito) il cui clamoroso diniego determinò la fine dell’amicizia tra il pittore e lo scrittore.

Tra i tanti temi toccati il non amore per “Il Gattopardo”, (“un romanzo scritto per i piemontesi”, “romanzo astorico”, “la nobiltà siciliana era perlopiù migliore di quella descritta da Lampedusa”), la difficoltà di trasporre Sciascia cinematograficamente (“lui è tutto nella sua scrittura apparentemente semplice, in realtà metaforica, allusiva, per cui sceneggiarlo diventa un’impresa enorme finendo o nella banalizzazione o nella noia o per incorrere in clamorosi errori”; unico film salvabile “Cadaveri eccellenti”, anche l’unico tratto dai suoi romanzi al quale Sciascia ha collaborato come sceneggiatore ). Alla fine, dopo un tripudio di applausi    con il pubblico in piedi, Laudadio ha annunciato come vincitore del concorso “Panorama Internazionale” il georgiano Zaza Urushadze per l’antimilitarista “Tangerines”,  vero e proprio inno alla convivenza pacifica.In serata all’amatissimo Camilleri, sempre accolto tra l’esultanza del pubblico in un affollatissimo “Petruzzelli, Laudadio ha conferito il “Federico Fellini award for artistic excellenze”.

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