Norma RANGERI*- Il corsivo. Un Colle….spregiudicato (Berlusconi confabula al Quirinale)



Il corsivo*

 


UN COLLE…SPREGIUDICATO

Berlusconi, a sorpresa, confabula al Quirinale

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E per­ché mai il Capo dello Stato non avrebbe dovuto rice­vere un pre­giu­di­cato, per­ché Gior­gio Napo­li­tano non avrebbe dovuto sedersi attorno a un tavolo con il deca­duto sena­tore, con l’ex cava­liere, per ascol­tare le sue richie­ste per­so­nali e magari per un giro di oriz­zonte sulle grandi riforme che cam­bie­ranno i con­no­tati alla nostra Carta costituzionale?

Già il pre­si­dente del con­si­glio ce l’aveva messa tutta per resu­sci­tare il capo di Forza Ita­lia, met­tendo così la pie­tra miliare della sua irre­si­sti­bile ascesa. Già Mat­teo Renzi aveva fatto di Ber­lu­sconi l’interlocutore pri­vi­le­giato delle riforme, accor­dan­dosi su come ripar­tire il con­senso elet­to­rale con nuove regole iper­mag­gio­ri­ta­rie. Poi certo, ave­vano chiac­chie­rato anche della riforma del Senato e del Titolo V, ma l’osso dello scam­bio era (e resta) la legge elet­to­rale. Con prio­rità asso­luta sul resto. Que­sto il patto da rispettare.

Di con­se­guenza eccoci all’incontro al Colle di ieri pome­rig­gio. A rive­larlo (toglien­do­gli il pudore della riser­va­tezza) sono stati pro­prio i ber­lu­sco­niani, per l’ovvio inte­resse a recla­miz­zare il cla­mo­roso fac­cia a fac­cia alla vigi­lia della deci­sione della magi­stra­tura sugli arre­sti domi­ci­liari (o affi­da­mento ai ser­vizi sociali) dell’evasore di Arcore. Tra pochi giorni Ber­lu­sconi potrebbe tro­varsi dete­nuto in villa, impos­si­bi­li­tato a svol­gere comizi e mani­fe­sta­zioni per la cam­pa­gna elet­to­rale delle euro­pee. Dun­que quale migliore pres­sione verso i giu­dici che la sfac­ciata dimo­stra­zione di essere un inter­lo­cu­tore poli­tico del Capo dello Stato.

La posta in gioco evi­den­te­mente è molto alta, al punto da esporre il Pre­si­dente della Repub­blica a un così imba­raz­zante, stu­pe­fa­cente atto poli­tico. Ber­lu­sconi tenta qual­che estrema via d’uscita dai guai giu­di­ziari, magari gua­da­gnare l’affidamento ai ser­vizi sociali. Ma, sullo sfondo, c’è anche altro. E, come rac­con­ta­vano ieri le voci del Palazzo, si sarebbe discusso delle riforme. Non sap­piamo se effet­ti­va­mente così è stato. Ma certo la segre­tezza (poi sfu­mata), la man­canza di tra­spa­renza aut o­rizza i peg­giori sospetti. (*ilmanifesto)

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