Giuseppe ARDIZZONE- L’avvento di Renzi (ultima spiaggia della sinistra?)





Primarie Pd

L’AVVENTO DI RENZI

Ultima spiaggia della sinistra?


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Un nuovo corso per il PD, e speriamo anche per il nostro paese, inizia dal risultato delle primarie dell’otto dicembre 2013.Dopo un anno d’attesa, Matteo Renzi conquista la carica di Segretario del più grande partito progressista italiano, con oltre il 67% dei voti ed un forte distacco rispetto ai suoi concorrenti: Cuperlo e Civati. Il primo discorso del nuovo Segretario ha avuto i toni della determinatezza e della voglia di un cambiamento radicale, espressi con la forza di una giovane generazione che chiede di poter scrivere una propria pagina di storia

Subito, un rinnovamento istituzionale e della politica che permetta il risparmio di un miliardo d’euro. L’abolizione del Senato, di metà dei parlamentari e delle Province. Subito, la riforma della legge elettorale. Subito, ancora, una riforma degli ammortizzatori sociali che consenta, finalmente, una tutela generalizzata per tutti coloro che rimarranno senza lavoro, insieme con un percorso di reinserimento. Subito, una sburocratizzazione della macchina statale, delle regole del lavoro ed un’ulteriore riduzione del cuneo fiscale che rendano una vita più facile per chi voglia fare impresa ed attirino maggiori investimenti dall’estero.

Sembra un quadro radicalmente nuovo della nostra politica, caratterizzata, da sempre, dal mantenimento di rapporti di forza alla fine paralizzanti e contrari ad ogni cambiamento.La situazione è grave e lo dimostra la presenza, proprio in questi giorni, di una diffusa e pesante protesta che un rinnovato movimento dei Forconi “ rimpolpato” da altre associazioni, gruppi e categorie, sta portando in tutto il territorio italiano. I toni e le azioni di questi movimenti risultano pesanti per la vita dei cittadini e inutilmente radicali; come se, distruggere tutto o chiedere l’occupazione delle istituzioni (da parte di chi? E veramente a questo punto con quale legittimazione!) avesse una qualche possibile utilità sia per chi protesta che per il resto della popolazione.

Pesanti sembrano in questi giorni gli atteggiamenti di un’opposizione che, da Grillo a Berlusconi, civetta irresponsabilmente, per proprio calcolo, con certi atteggiamenti estremistici, antistituzionali ed antieuropeisti.      Quanto dovremo dolercene!?!

La strada del cambiamento realizzata attraverso la responsabilità, la partecipazione ed il duro lavoro, prospettata da Renzi ai suoi elettori ed al Paese, è certamente meno affascinante; ma, come sempre, non ci sono scorciatoie. L’Italia ha bisogno di rialzare la testa, di ritrovare la strada della crescita, di riscoprire le proprie eccellenze ed offrire alle nuove generazioni la speranza di un futuro basato sulla dignità del lavoro, del merito e della persona.

Tutto questo non accadrà senza sforzo; ma, con sudore e lacrime.

 

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