Dorme sulla collina-Piero Sammataro,attore, regista
Dorme sulla collina
PIERO SAMMATARO
Attore, regista
Ancora un lutto nel mondo dello spettacolo e del teatro. A 75 anni, a Catania, è morto l’attore Piero Sammataro che proprio l’anno scorso aveva festeggiato i 50 anni di attività. Sammataro ha partecipato a oltre 250 produzioni sui palchi di molte città italiane, anche per gli Stabili di Roma e Catania e il Piccolo di Milano, dove ha lavorato per 17 anni.
Nato a Cremona, Sammataro (nella foto) si è trasferito a Roma e nel 1963 ha preso il diploma all’Accademia nazionale d’arte drammatica “Silvio D’Amico” studiando con Rosanna Masi, Jone Morino, Annibale Ninchi, Carlo D’Angelo, Orazio Costa, Vittorio Gassman, e Sergio Tofano.
Debutta nel 1965, come attore giovane, nell’edizione dei “Sei personaggi in cerca d’autore” di Luigi Pirandello, diretto da Giorgio De Lullo e al fianco di Rossella Falk e Romolo Valli. Recita poi nelle ‘Tre sorelle’ di Cechov e in ‘Il confidente’ di D. Fabbri. Nel 1966-67 lavora allo Stabile di Roma.
Nel 1974 debutta al Piccolo Teatro di Milano, con il ‘Giardino dei ciliegi’ di Cechov per la regia di Giorgio Strehler. Resterà nella capitale lombarda fino al 1991.
Nel 1976 ritorna all’Accademia nazionale d’arte drammatica “Silvio D’amico” come insegnante. Fra gli altri spettacoli “Il servo di scena” di Ronald Harvood per la regia di Gugliemo Ferro coprotagonista con Turi Ferro al Teatro Stabile di Catania (1995) e “Lorenzaccio” di De Musset al Teatro Olimpico di Vicenza diretto da Maurizio Scaparro (1997), dove interpreta il cardinale Cybo.
Nel 2002 si trasferisce definitivamente a Catania dove, al Teatro del Canovaccio di via Gulli 12, fonda una sua scuola di recitazione “La Bottega dei mastri artigiani” lavorando come attore e regista. Nel 2011 è in scena “Dagli all’untore” di cui è oltre che interprete anche regista.
Lo abbiamo incontrato tante volte e tante volte lo abbiamo ascoltato, ammirato ed applaudito grazie alla sua istintiva professionalità, al suo spontaneo riserbo. Sempre via dalla pazza folla, e mai compiacere il pettegolezzo. Il nostro giornale, che a lungo gli è stato amico, si unisce al dolore dei familiari: la figlia, la compagna, le sorelle.