Torino.31a edizione del Festival Cinematografico (sino al 30 novembre)
Rassegne
A TORINO 31.a EDIZIONE DEL GRANDE FESTIVAL CINEMATOGRAFICO
Dal 22 al 30 novembre
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Con 14 film in concorso e – more solito – una straordinaria offerta di titoli riservati alle molte sezioni storiche , torna puntuale all’appuntamento il Torino Film Festival (22-30 novembre) – la grande kermesse cinematografica nota ormai in Europa e nel mondo intero – giunto all’invidiabile traguardo della 31.a edizione, dopo la defatigante selezione delle 4000 opere visionate, tra corti, medio e lungometraggi provenienti da ogni parte del mondo (70 opere prime e seconde, 46 anteprime mondiali e 25 internazionali). Mettendo insieme tutte le sezioni, saranno oltre 200 le opere da proiettare a questa prima edizione diretta da Paolo Virzì, che sostanzalemente non ha cambiato molto rispetto al passato e non disdegna di usare la locuzione “rassegna popolare”, che sarà aperta la sera del 22 con Last Vegas, interpreti Robert De Niro, Michael Douglas, Kevin Kline e Morga Freeman per chiudere nove giorni dopo la sera del 30 con Gran Piano, protagonisti Elijah Wood e John Cusack.
Questi i 14 film dell’atteso e seguitissimo concorso (Giuria Internazionale: Cíntia Gil, Jean-Charles Hue e Gabe Klinge): 2 automnes 3 hivers di Sébastien Betbeder (Francia); La bataille de Solférino di Justine Triet (Francia); Blue Ruin di Jeremy Saulnier (USA); Bulg-eun gajog (Red Family) di Juhyoung Lee (Corea del sud); Club Sándwich di Fernando Eimbcke (Messico); C.O.G. di Kyle Patrick Alvarez (USA); Le démantèlement di Sébastien Pilote (Canada); La mafia uccide solo d’estate di Pif (Italia); Pelo Malo di Mariana Rondón (Venezuela); La Plaga di Neus Ballús (Spagna); Sao Karaoke (Karaoke Girl) di Visra Vichit-Vadakan Thailandia/USA); Sensô to hitori no onna (A woman and war) di Junichi Inoue (Giappone); Il treno va a Mosca di Federico Ferrone e Michele Manzolini (Italia); Vandal di Hélier Cisterne (Francia). La Francia dunque, con il tris selezionato, è la nazione più gettonata, mentre gli Stati Uniti assicurano la presenza con Blue Ruin, acclamato a Cannes, e la commedia C.O.G. con Jonathan Groff, già al Sundance. Dalla vicina Spagna arriva il vincitore di San Sebastian, Pelo Malo e finalmente l’Italia con l’esordio di Pif alla regia, ossia La mafia uccide solo d’estate una specie di Forrest Gump palermitano, film comico (!) sulla mafia e Il treno va a Mosca racconto di cos’era il comunismo italiano e della grande disillusione attraverso un assemblaggio di 8mm ritrovati dai trentenni Ferrone e Manzolini. E ancora una commedia sudcoreana prodotta da Kim Ki-duk, le opere seconde dei registi di Sul lago Tahoe e Le vendeur ed altre.
“Festa Mobile”, altra seguitissima sezione, proporrà tra gli altri Inside Llewyn Davis dei fratelli Coen, Only Lovers Left Alive, di Jim Jarmusch con Tom Hiddleston e Tilda Swinton trasformati in vampiri e All is lost con Robert Redford diretto da J. C. Chandor; ancora gli indie-america Prince Avalanche di David Gordon, Frances Ha di Baumbach, Enough Sai dultima interpretazione di James Gando, The way way back degli sceneggiatori di “Paradiso amaro”. Da Cannes arriva l’acclamato Ugly. In anteprima anche La sedia della felicità nuovo film di Carlo Mazzacurati, quindi The Grand Seduction di Don McKellar e The Husband di Bruce McDonald. Nella sottosezione “Europop” (successi commerciali di vari paesi del continente: Alceste à cicyclette (Molière in bicicletta) di Philippe Le Guay (Francia); Drogòwka (Traffic Department) di Wojciech Smarzowski (Polonia); Monica Z (Waltz for Monica) di Per Fly (Svezia), La mossa del pinguino di Claudio Amendola (Italia); The Stag di John Butler (Irlanda)
In “After Hours”, che ingloba 17 film, spiccano La danza de la realidad di Alejandro Jodorowsky (Cile) e l’italiano L’etrusco uccide ancora di Armando Crispino (Italia/Germania/Jugoslavia). “Onde” la sezione più cinefila e sperimentale della rassegna, plana sul cinema di Yu Lik-wai, grande direttore della fotografia e anche regista, proiettando Neon goddess (Hong Kong/Belgio),Tin seung yan gaan (Love will tear us apart) (Hong Kong); Mingri tianya (All tomorrow’s parties) (Cina/Francia/Brasile/Corea del Sud/Hong Kong); Dance with me to the end of love (Corea del Sud); Dangkou (Plastic City) (Brasile/Cina/Hong Kong/Giappone). Focus sul cinema portoghese con Carosello di Jorge Quintela ; Mahjong di João Pedro Rodrigues e João Rui Guerra da Mata; Rei inutil di Telmo Churro e Bibliografia João e Miguel Manso . Tre i film in “E intanto in Italia”: Adelante petroleros! di Maurizio Zaccaro, Parole povere di Francesca Archibugi e La pazza della porta accanto, conversazione con Alda Merini di Antonietta De Lillo. “Internazionale.doc” è presente con Belleville Baby di Mia Engberg (Svezia); Os caminhos de Jorge (Jorge’s paths) di Miguel Moraes Cabral (Portogallo/Belgio/Francia); Chroniques Équivoques di Lamine Ammar-Khodja (Algeria/Francia);E agora? – Lembra-me (What now? Remind me) di Joaquim Pinto (Portogallo); Portrait of a lone farmer di Jide Tom Akinleminu (Danimarca/Nigeria/Germania); A spell to ward off the darkness di Ben Rivers e Ben Russell (Francia/Estonia); Stop the pounding heart di Roberto Minervini (USA/Belgio/Italia);Treve di Carmit Harash (Francia/Israele; The uprising di Peter Snowdon (Belgio/UK); Yumen di J.P. Sniadecki, Huang Xiang e Xu Ruotao (Cina/USA). Dodici i lavori selezionati per “Italiana doc”: Emmaus di Claudia Marelli; I fantasmi di San Berillo di Edoardo Morabito; Fuoriscena di Massimo Donati e Alessandro Leone; Habitat [Piavoli] di Claudio Casazza e Luca Ferri; Il lago di Yukai Ebisuno e Raffaella Mantegazza; El lugar de las fresas di Maite Vitoria Daneris (Italia/Spagna); La passione di Erto di Penelope Bortoluzzi (Francia/Italia) Rosarno di Greta De Lazzaris; Sanperè! di Venisse; Il fulmine di Francesca Frigo; Il segreto – di cyop&kaf; Striplife di Nicola Grignani, Alberto Mussolini, Luca Scaffidi, Valeria Testagrossa e
Andrea Zambelli; Wolf – Claudio Giovannesi (Italia/Repubblica Ceca.) “Spazio Torino”, “Torino Film Lab” e “Documenti”, presenteranno complessivamente una trentina di lavori. Tra gli eventi speciali: Grazing the sky di Horacio Alca(Canada/Spagna/Olanda); La corona verde d Matteo Greco (Italia); la versione restaurata di 8 1/2 di Federico Fellini (Italia/Francia;, Essere Riccardo… e gli altri di Giancarlo Scarchilli (Italia), Tutte le storie di Piera di Peter Marcias (Italia, Premio Maria Adriala Prolo) e The Repairman di Paolo Mitton (Italia). Come sempre curatissima e di grande richiamo la retrospettiva curata dalla vicedirettrice Emanuela Martini, quest’anno dedicata al c Infine, la tradizionale retrospettiva, dedicata alla New Hollywood, come sempre curata da Emanuela Martini e che si articolerà nell’arco di due edizioni del festival (una ottantina di film realizzati tra il 1967 e il 1976 firmati da autori “cult” come Peter Bogdanovich, Bob Rafelson, Jerry Schatzberg, Martin Scorsese, Steven Spielberg, Francis Ford Coppola, Sydney Pollack, Jonathan Demme o Michael Cimino) “responsabili – si legge nella note di presentazione apparse sul sito ufficiale (www.torinofilmfest.org) – di un cambiamento stilistico e immaginario radicale attraverso il quale l’industria cinematografica americana è risorta dalle proprie ceneri, grazie anche a nuovi, disillusi antieroi che hanno la faccia di Jack Nicholson, Dustin Hoffman, Robert De Niro, Gene Hackman, Elliott Gould o Al Pacino”. Numerosi, come sempre, i premi in denaro in palio.