Renata MATTINA – “Tir” di Alberto Fasolo vince il Festivaldel Cinema di Roma

 

 

 

 

Festival del cinema di Roma

 

 

A “TIR” DI ALBERTO FASOLO IL MARC’AURELIO D’ORO

 

Al Festival di Roma 2013 Alberto Fasulo ha vinto il Marc’Aurelio d’Oro con “Tir”. Tra festeggiamenti e polemiche, leggi su melty.it il dibattito della stampa italiana e internazionale sul film.

Un'immagine da

Dopo appena tre mesi dalla vittoria di Gianfranco Rosi al Festival di Venezia 2013 con “Sacro GRA” il cinema italiano trionfa di nuovo. Il film “Tir” di Alberto Fasulo si conquista il Marc’Aurelio d’Oro al Festival di Roma 2013 aprendo un serio dibattito tra gli appassionati di cinema del nostro paese. A stupire infatti sono sopratutto le somiglianze tra il film di Gianfranco Rosi e quello di Alberto Fasulo: Entrambi documentari, entrambi road-movies e girati con pochi mezzi, sono riusciti a sbaragliare la concorrenza, composta da opere di prestigio internazionale, ai rispettivi Festival. Ma cosa ne pensa la critica italiana a riguardo? Sarà davvero meritata la loro vittoria? Segui la vicenda su melty.it!

La premiazione di Festival di Roma 2013 - Scarlett Johansson è stata una delle dive più attese a RomaFestival di Roma 2013 - Scarlett Johansson in uno scattoScarlett Johansson al Festival di Roma 2013Festival di Roma 2013 - La premiazione di

Innanzitutto due parole sul film: “Tir”, vincitore del Festival del cinema di Roma 2013, racconta la storia di Branko, professore croato che sceglie di cambiare mestiere e diventare camionista per guadagnare di più. Così comincia il suo tour per l’Europa, fatto di orari sregolati, pause forzate (per regolamento Branko è obbligato a riposarsi ogni quattro ore di viaggio), ostili scatole nere e momenti di solitudine. A seguirlo nel tragitto c’è soltanto il regista, pronto a immortalare ogni istante della sua vita quotidiana. La novità della pellicola è la sua natura di “falso documentario”, in quanto Branko Zavrasan è un attore professionista (già visto in “No Man’s Land”) e non tutto quello che vediamo sullo schermo è frutto dell’improvvisazione ma, come ammette il regista, “c’era una sceneggiatura, ed è quella che ha dato forza al film”. Fasuli insomma riflette sul confine tra documentario e finzione, divertendosi a confondere il proprio pubblico riguardo alla veridicità della vicenda. Documentario o film a soggetto? Questa è la domanda che sembra riecheggiare nella mente dello spettatore durante la proiezione.

Classificazioni a parte, l’ibrido cinematografico di Fasulo ha fatto storcere il naso a più di un critico, che non ha apertamente condiviso la scelta della giuria presieduta da James Gray: “L’opera di Fasulo non sembra certo il film giusto per la vittoria finale” commenta Stefania Ulivi sul “Corriere della Sera”, mentre Cinzia Romani, de “Il Giornale”, titola “Il Tir del camionista croato travolge il Festival della noia”. Dello stesso parere è anche Boyd van Hoeij che sul sito The Hollywood Reporter nota che “La vicenda familiare del camionista rimane sullo sfondo e non è mai approfondita a sufficienza”. “Branko poi”, continua il giornalista, “lo vediamo mentre compie i suoi gesti quotidiani da conducente: questo aiuta certamente a rendere l’idea del suo senso di solitudine, ma non a fare del personaggio una figura interessante per lo spettatore”.

Ma al di là della qualità dell’opera vincitrice, resta però un interrogativo di primaria importanza per il Festival del cinema di Roma: dopo otto edizioni, qual è la vera identità del grosso evento cinematografico della capitale? Quali sono le specificità che potrebbero in futuro consentirgli di affermare il suo prestigio a livello internazionale? Sebbene il lavoro del direttore Marco Muller quest’anno sia stato impeccabile, includendo nella selezione del Festival di Roma 2013 film di indubbia qualità come “Her”, che ha letteralmente incantato il pubblico,, sarà necessario nei prossimi anni riuscire a individuare una direzione precisa, e che allo stesso tempo non incroci quelle di altre manifestazioni cinematografiche del nostro paese. Il destino del Festival di Roma insomma è ancora tutto da scrivere e, nonostante il successo di pubblico registrato nel 2013, agli organizzatori aspetta ancora moltissimo lavoro da fare: ci auguriamo che il cinema italiano, in forma documentaria o “classica”, aiuti loro nell’impresa.

Author: admin

Share This Post On