Un appello delle maestranze del Teatro Stabile di Catania (da mesi senza stipendio)

 

 

 

Teatro Stabile di Catania



 

MANCANO STIPENDI E SUSSISTENZA

Un appello al Presid. Crocetta


 

Sabato 9 novembre 2013, Il Consiglio di Amministrazione del Teatro Stabile di Catania si è riunito d’urgenza per affrontare il progressivo aggravarsi della situazione finanziaria dell’ente, resa critica dal perdurante ritardo dei contributi deliberati e dovuti dalla Regione. Una seduta straordinaria convocata nella consapevolezza della crisi generale e delle difficoltà che si prospettano per il futuro dello Stabile etneo e dei suoi lavoratori, ormai da tre mesi senza stipendio.
In questa visione, il Cda presieduto da Nino Milazzo ha incontrato i rappresentanti sindacali per mettere a punto, con la partecipazione del direttore Giuseppe Dipasquale, le azioni adeguate a tutelare i diritti delle maestranze e la sopravvivenza stessa dell’ente.

La missione culturale e artistica dello Stabile catanese va di pari passo con l’alta considerazione del pubblico, che da oltre mezzo secolo costituisce la forza di un teatro rinomato in ambito nazionale e internazionale: migliaia di presenze alle quali si intende garantire la piena esecuzione della stagione 2013-2014, a partire dallo spettacolo “Viviani Verietà”, che dal 22 novembre al 1° dicembre vedrà protagonista Massimo Ranieri al Teatro Verga.

Il Consiglio di amministrazione si riunirà nuovamente mercoledì 13 novembre. Intanto, il Cda e i sindacati hanno avanzato congiuntamente agli organi regionali la richiesta di un incontro in tempi brevi per uscire dall’impasse. Pur nel rispetto del patto di stabilità, obiettivo primario è assicurare continuità e risorse all’attività che lo Stabile svolge con prestigio nel segno dell’Arte e della Cultura. Altrettanto fondamentale e prioritario è rispettare il superiore diritto, costituzionalmente garantito, all’occupazione e alla retribuzione dei lavoratori.

Da qui un nuovo appello alla Regione, più volte sollecitata dal teatro e dalle sue maestranze a non postergare i tempi di un intervento non più procrastinabile. Un’emergenza che emerge anche dalla lettera inviata recentemente al governatore Rosario Crocetta dai vertici dello Stabile.

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